Varie, 8 settembre 2004
Tags : Marine Le Pen
LE PEN Marine Neuilly sur Seine (Francia) 5 agosto 1968. Politico. Avvocato, è la terza figlia di Jean-Marie Le Pen e della sua prima moglie
LE PEN Marine Neuilly sur Seine (Francia) 5 agosto 1968. Politico. Avvocato, è la terza figlia di Jean-Marie Le Pen e della sua prima moglie. A 18 anni entra nel Fronte Nazionale. Nel 2003 ne diventa vicepresidente, nel 2004 ottiene un seggio a Strasburgo e nel 2010 è di fatto indicata dal padre come sua erede • «Alta, bionda con il sorriso sempre sulle labbra. così avvenente che all’interno del suo partito, fieramente machista, sono subito volati i complimenti. Pesanti. Lei ovviamente se l’è presa, e quando i ruvidi apprezzamenti di alcuni camerati sono stati pubblicati dai giornali, i malcapitati hanno passato un brutto quarto d’ora [...] terzogenita di Jean-Marie, [...] fondatore e presidente del partito di estrema destra Fronte nazionale. [...] avvocato e consigliere regionale del Nord-Pas-de-Calais. Nel Fronte ufficialmente si occupa delle questioni giuridiche; di fatto gestisce con pochi altri collaboratori la cellula idee-immagine. Dal giugno 2001 ha spiegato con cura a suo padre cosa si può dire e come lo si deve dire. E con maggiore cura soprattutto quel che non si deve dire, almeno davanti a telecamere e giornalisti. Il risultato lo si conosce: il 21 aprile 2002 Jean-Marie Le Pen è arrivato al secondo turno delle elezioni presidenziali. Per Marine, quell’esito è stato una manna. Orde di giornalisti e fotografi si sono riversati sulla collina di Saint-Cloud, a pochi chilometri da Parigi, dove si trova la sede del Fn. Tutti a chiedere da dove arrivassero quei voti e perché anche i giovani avessero votato Le Pen. A rispondere c’erano: Le Pen in persona, il numero due del partito Bruno Gollnisch, il numero tre Carl Lang. E anche lei, la giovane Marine, l’unica a presentarsi con le lacrime agli occhi. Gli altri sono passati, lei è rimasta. Ha bucato lo schermo e scavalcato in poche ore tutti i vecchi baroni che da trent’anni stanno alle calcagna di suo padre, aspirando alla successione. Ai giornalisti che sono sempre molto aggressivi con il Fronte, Marine ha risposto in modo educato, senza arrabbiarsi, mettendo le parole giuste al posto giusto e chiedendo di poter dire tutto ciò che doveva dire. Con una capacità di sintesi e un’efficacia che l’estrema destra non ha mai avuto. Il suo fare diretto, considerato anche da alcuni suoi fans ”un po’ volgarotto”, ha fatto il resto. Da allora tutti se la contendono, anche perché, appena appare in tv, gli ascolti superano il milione di persone. Le sorprese non sono finite: Marine, che sua madre Pierrette definisce ”il clone del padre”, non teme di perdere elettori tradizionalisti definendosi ”cattolica ma non praticante’, ”contraria all’aborto, ma a favore della legge”, ”contro l’immigrazione, ma non contro gli immigrati”. Spesso racconta di avere lei stessa, da avvocato, difeso con successo un irregolare algerino. Tanta gloria ha subito fatto pensare che dopo Le Pen ci sarà ancora Le Pen. Lo stesso Jean-Marie preannuncia a sua figlia un grande futuro: ”Ha la stoffa per diventare, quando sarà il momento, presidente del Fronte nazionale. Forse anche di più”. Nel linguaggio lepenista, ”quando sarà il momento” significa: ”Quando non ci sarò più io”. E ”forse anche di più” vuol dire: ”Candidata alla presidenza della Repubblica”. Naturalmente, sempre dopo il padre» (Giacomo Leso, ”L’Espresso” 5/12/2002).