3 settembre 2004
Tags : Ron. Galella
Galella Ron
• Nato a New York (Stati Uniti) il 10 gennaio 1931. Fotografo. «[...] Nel suo sforzo di catturare lo spirito candido della celebrità, Galella fu un opportunista e uno scavezzacollo. Passò tutti gli anni ’60 e ’70 e parte degli ’80 battendo le strade di New York, Hollywood e Las Vegas armato della sua Nikon: un vero occhio di falco e un autentico smargiasso. Le più famose star del mondo, a seconda del loro umore, lo adoravano, lo maledivano o semplicemente scappavano nella direzione opposta. Ma Galella riusciva sempre a cogliere i suoi soggetti nel bel mezzo di un’azione: Rachel Welch che esce da un ristorante, Robert Redford che chiama un taxi, Ali McGraw e Bob Evans durante un controllo doganale all’aeroporto. Non lasciava mai alle sue star il tempo di mettersi in posa [...] era un maestro nel prendere le proprie vittime di sorpresa: quello che cercava erano le reali emozioni e le vere reazioni, che potevano essere colto solo mediante l’imboscata. Non sono immagini create dalla macchina del marketing, né ”rappresentazioni di stile”: sono visioni grezze e realistiche, che ci dicono di ogni soggetto molto di più di quanto questi avrebbe voluto rivelare. Nel bene e nel male, Galella ha contribuito ad aprire la strada alla cultura della celebrità. Lavorò in un tempo in cui la fama non era ancora diventata l’industria così strettamente controllate che è oggi, e fu uno dei primi fotografi americani a oltrepassare la linea di confine che esisteva tra le star e il loro pubblico. Quale ”voyeur professionista”, Galella utilizzò metodi che furono considerati invadenti e che sollevarono controversie. [...] Tra il 1969 e il 1971, il periodo più caldo della sua ”caccia a Jackie”, Galella dedicò ben la metà del suo tempo lavorativo a sorvegliare gli spostamenti di Jackie Onassis e a scattarle fotografie, fino a a quando il marito Onassis si stufò e cominciò a fargli guerra in campo legale accusandolo di molestie. Ironicamente, le uniche fotografie a cui la Sig.ra Onassis si oppose furono quelle che l’avrebbero consacrata come una vera icona. E la regola imposta dal giudice secondo cui Galella non poteva oltrepassare i 25 piedi di distanza da lei non ha fatto altro che contribuire a rafforzare il suo mito [...] E anche per quanto riguarda Galella, la controversia legale promossa da Onassis non fece altro che attizzare ancor più il fuoco della notorietà. Diventò ”la celebrità che fotografa le celebrità” e ciò fu la sua forza. [...]» (Tom Ford, ”Sette” n. 24/2002).