17 agosto 2004
Tags : Li Ka-Shing
LI KA-SHING Nato a Guangzhou (Cina) il 13 giugno 1928. Multimiliardario. «Quando nel 1996 Victor Li venne rapito, suo padre, il multimiliardario Li Ka-shing, non sporse denuncia alla polizia della sua città, Hong Kong (allora colonia britannica), ma chiese l’aiuto dell’esercito cinese
LI KA-SHING Nato a Guangzhou (Cina) il 13 giugno 1928. Multimiliardario. «Quando nel 1996 Victor Li venne rapito, suo padre, il multimiliardario Li Ka-shing, non sporse denuncia alla polizia della sua città, Hong Kong (allora colonia britannica), ma chiese l’aiuto dell’esercito cinese. In poche settimane Victor venne liberato e il rapitore, Cheung Tze-keung, venne ucciso con un colpo di pistola alla nuca. ”Non ho rimorsi per quello che ho fatto” disse dopo avere appreso la notizia Li Ka-shing. Questo episodio aumentò la sua popolarità in Cina e la fece crollare tra i suoi concittadini di Hong Kong, sempre più convinti di trovarsi di fronte a un uomo senza scrupoli. [...] Che non sia ben voluto è un fatto, e questo soprattutto per un motivo: è considerato l’uomo di fiducia dell’esercito cinese, cioè del paese che ha annesso la città-stato nel 1997 la cui presenza è sopportata ma non gradita. Da sempre, infatti, Li Ka-shing fa affari in giro per il mondo grazie agli ottimi rapporti con Pechino. È , per esempio, l’uomo che gestisce la potentissima flotta commerciale dell’esercito cinese. Quando pronunciò una delle sue frasi più famose, ”la libertà senza ordine potrebbe portare alla tirannia dei forti e della maggioranza”, Deng Xiaoping lo volle come consigliere economico. Contemporaneamente è stato abile a concludere affari con gli ex protettori inglesi di Hong Kong dai quali, nel 1979, comprò la più blasonata casa di spedizioni, la Hutchison, perno di tutte le sue operazioni internazionali. È questa società, successivamente ribattezzata Hutchison Whampoa, a gestire ancora oggi l’esportazione di fiori finti di plastica, un business che Li Ka-shing si inventò nel 1940, ad appena 11 anni. Oggi non c’è multinazionale che non abbia concluso con lui almeno un affare. partner locale della Procter & Gamble, ha venduto per 1 miliardo di dollari a Rupert Murdoch la rete satellitare Star Tv [...] Le aziende che possiede a Hong Kong sono così numerose che, si dice, di ogni dollaro che viene speso nella ex colonia 5 centesimi vanno nelle sue tasche. Basti dire che ha il monopolio della produzione e distribuzione elettrica e gestisce ben tre catene di supermercati. [...] Tra le centinaia di società di cui è azionista, una in particolare [...] il Jockey club. Ha un fatturato di 10 miliardi di dollari l’anno e gestisce, in regime di semimonopolio, tutti i giochi d’azzardo (legali) di Hong Kong. Il Jockey club ha costruito università, scuole, ospedali, fa beneficenza e per questo è divenuto una lobby politica dal potere immenso. Qui si incontrano tutti gli uomini più influenti dell’Asia che restano abbagliati dalla magnificenza della sede: ogni socio ha un ascensore privato per raggiungere il proprio posto auto nel sotterraneo dove le decine di Bentley godono di aria condizionata. L’uomo, insomma, è potente. E per mantenersi tale è anche spregiudicato, forse più di quanto sia necessario esserlo a Hong Kong. Non solo è finito sotto processo per insider trading nel 1984 ma, soprattutto, ha gestito in modo esemplare il ”caso Panama”: nel 1997 Li Ka-shing riuscì a firmare un contratto che gli assegna l’esclusiva, fino al 2047, della gestione di tutte le attività portuali su entrambi i punti d’accesso del canale. In sostanza nessuna nave, civile o militare, può transitare senza in qualche modo passare per le mani degli uomini della Hutchison. Nel giugno del 1999 una commissione del Senato americano si recò a Panama per verificare l’eventuale pericolosità della presenza di una multinazionale con sede in un paese ufficialmennte ”nemico’ per la sicurezza nazionale americana. La relazione finale rivelò che sulle navi dell’esercito cinese che la Hutchison gestisce venivano abitualmente trasportate armi pesanti destinate a Libia, Iraq, Iran e Pakistan. Nel 1996 su una di queste navi, attraccata al porto di Oakland in California, vennero scoperte 2 mila mitragliatrici che stavano per essere sbarcate illegalmente negli Usa. Ovvio che i servizi segreti americani si allarmarono quando, nel 1999, il contratto per la gestione del Canale di Panama divenne operativo, ma i rapporti di Fbi e Cia non fecero nè caldo nè freddo a Bill Clinton. ”Sono sicuro” disse nel dicembre 1999 ”che i cinesi gestiranno le operazioni in modo competente e adeguato”. Una benedizione in piena regola per Li Ka-shing. Perché? Difficile dire, ma i giornali americani misero subito in relazione questo via libera con il legame che lega il presidente a un altro uomo d’affari cinese, Wang Jun, padrone della banca China international trust and investment (di cui Li Ka-shing è consigliere e socio) e presidente della fabbrica d’armi China Poly-Technologies posseduta dall’esercito cinese e da sempre in affari con la Hutchison. Wang Jun riuscì a farsi ricevere alla Casa Bianca nel 1996 (grazie all’intermediazione di Charlie Trie, un ex ristoratore di Little Rock, città natale di Clinton) dopo aver finanziato (ma lui smentisce) le casse del Partito democratico Usa. Nel 1998 finì sotto inchiesta per traffico d’armi. [...]» (Marco Cobianchi, ”Panorama” 7/8/2000).