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 2004  agosto 17 Martedì calendario

FAZI Elido Acquasanta Terme (Ascoli Piceno) 6 gennaio 1952 • Editore. «Ha fondato nella capitale [

FAZI Elido Acquasanta Terme (Ascoli Piceno) 6 gennaio 1952 • Editore. «Ha fondato nella capitale [...] la Fazi editore [...] ”Per fare l’editore oggi è meglio avere un master in economia che una laurea in lettere” dice. Anche se la letteratura è stata, per lui, il campo di maggiore interesse. [...] I libri Fazi (fra i 35 e i 40 titoli all’anno) si vendono bene in libreria. Sia perché la distribuzione Vivalibri possiede un 20 per cento della casa editrice (’Ed essere nel cuore del distributore è uno dei segreti per non essere penalizzati sul banco del libraio”), sia grazie a una grafica elegante e descrittiva, che rimanda con forza al logo, esplicito e lievemente megalomane (la sillaba ”Fe” dentro un piccolo cerchio, che vuol dire Fazi editore, ma anche Fazi Elido). ”Mettersi a fare l’editore e non avere grosse ambizioni è un controsenso. Certo, devono essere idee radicate in progetti realizzabili”. Fazi è solido e concreto. Così rivelano il suo fisico bruno, le mani quadrate, la capigliatura folta [...] Bisogna essere ricchi, vero, per impiantare un’impresa editoriale? ”Senz’altro ci vogliono capitali iniziali più consistenti che in altre attività commerciali. Ma, detto questo, non è un’impresa inevitabilmente in perdita come si crede, e perciò non è un lusso da ricchi”. [...] Laureato in economia, master presi sgobbando nei posti giusti (leggi: Gran Bretagna), ha lavorato a lungo per l’Intelligence unit, la divisione di editoria specializzata dell’Economist, prestigioso settimanale. Nel ’93 si mette in proprio e fonda la Business international, una società di consulenza per le aziende che va a gonfie vele (anche perché utilizza, pagando royalty altissime, un marchio già collaudato dello stesso Economist). Poi il salto nell’editoria, passione di sempre, sulle ali dell’amata narrativa classica (Orazio, Keats, Auden) fino alla contemporaneità, con la collaborazione di un gruppo di giovani critici, Emanuele Trevi, Arnaldo Colasanti, Marina Valensise, e un altro giovane editore: Alberto Castelvecchi. Ma le personalità sono troppo contrastanti e le strade si dividono. Oggi a Fazi non basta essersi posizionato in una nicchia riconoscibile. Non basta nemmeno avere in catalogo autori cult come John Fante, avere puntato e vinto su alcuni giovani scrittori (Marco Ferrante, Tommaso Giartosio, Rocco Fortunato), essersi avventurato negli accidentati campi dell’alta saggistica letteraria (Seamus Heaney, David Lodge) e della poesia italiana (Valentino Zeichen, Claudio Damiani), aver strappato ad altri editori un colosso come Gore Vidal. ” un mestiere in cui non puoi fermarti a godere dei risultati raggiunti. Devi seguire i tempi, però senza precederli”. [...] Ma insomma che cosa vuole diventare Elido Fazi, la Mondadori? ”L’ambizione di trasformarmi in una major, un intero gruppo editoriale, ancora non ce l’ho. Diciamo che aspiro alla qualità Adelphi, ma da un atteggiamento culturale agli antipodi”. Gli editori che gli piacciono di più sono Bloomsbury in Gran Bretagna, Farrar Strauss & Giroux negli Stati Uniti, Christian Bourgois in Francia. In Italia Sellerio (’Il figlio di Elvira, Antonio Sellerio, è bravissimo”). Laureato anche lui in economia, alla Bocconi» (Sandra Petrignani, ”Panorama” 17/8/2000).