Varie, 24 giugno 2004
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Paasilinna Arto
• Kittilä (Finlandia) 20 aprile 1942. Scrittore • «Rocambolesche fughe nella foresta oltre il circolo polare, rifugi segreti nella Lapponia d’inverno, personaggi spericolati e paradossali. È il mondo di Arto Paasilinna, scrittore finlandese che deve il suo consolidato successo in Italia, oltre al singolare fascino della sua prosa, a un fortunato incontro. A Parigi. Era il 1993. In cerca di autori scandinavi da lanciare nella sua casa editrice Iperborea, Emilia Lodigiani faceva incetta di libri mai visti in Italia. Si imbatté in un titolo accattivante: La lepre di Vatanen era opera finlandese, tradotta in francese. “Lo trovai noioso e non riuscii ad arrivare a pagina 50. Forse non ero nello spirito giusto per leggerlo. Ma per fortuna ebbi l’intuizione di passarlo a un amico [...] Avevo trovato il bestseller e ancora non lo sapevo”. Fu infatti Guido Crespi, oggi scomparso, a divorare la lepre finlandese. Il suo responso fu entusiasta: divertente, ironico, dissacrante, da pubblicare. [...] Tra i fan della prima ora ci fu la scomparsa Grazia Cherchi. [...] Entusiasti all’inizio furono anche i critici Goffredo Fofi e Marino Sinibaldi [...] Ex boscaiolo con la passione per la poesia, ex giornalista deluso da una professione che ritiene “superficiale e fuorviante”, Paasilinna fisicamente ricorda un funzionario ministeriale bene in carne piuttosto che un anarchico per natura. [...] Per molti mesi all’anno fugge in Portogallo, diventata la sua terra d’adozione. Vive a Portimao, sul mare. È qui che lima le sue novelle. La prima stesura la scrive invece nel bel mezzo della taiga lappone, la foresta mista di betulle, abeti e pini silvestri [...]» (Fabrizio Carbone, “Panorama” 6/8/1998).