(Emilia Costantini, ཿCorriere della sera 23/6/2004. pag. 34)., 23 giugno 2004
Nelle sale dal 2 luglio, ”Pornocrazia”, terzo lavoro cinematografico ’impegnato’ del pornodivo Rocco Siffredi (regia di Catherine Breillat), nelle vesti di un gigolo gay pagato per fare sesso estremo da una bella e disperata ragazza (Amira Cesar)
Nelle sale dal 2 luglio, ”Pornocrazia”, terzo lavoro cinematografico ’impegnato’ del pornodivo Rocco Siffredi (regia di Catherine Breillat), nelle vesti di un gigolo gay pagato per fare sesso estremo da una bella e disperata ragazza (Amira Cesar). L’attore racconta che quando aveva letto la sceneggiatura era ”perplesso”: ”era scritta in francese letterario e prevedeva una scena in cui avevo un rapporto orale con un uomo” (cambiata poi in un bacio). Inoltre Siffredi confessa che dopo 1.300 film porno ha voluto provare il cinema tradizionale perché ”più professionale: l’hard è fatto di gente raccogliticcia, che spesso finisce schiava della droga". E promette di realizzare presto un film sul ’Kamasutra’: ”Un omaggio alle donne, che racconteranno i loro desideri”. Del resto, il sesso per il pornodivo ”è un’eredità familiare”: ”Mio padre, oggi ottantenne, si lamenta perché fa l’amore solo due volte al giorno”. Nessun problema nel conciliare la sua attività alla famiglia: ”Mia moglie Rosa sa che quando lavoro non ci metto il cuore, con lei sì. I miei due bambini, sanno quelmlo che faccio, senza dettagli”.