n, 18 giugno 2004
APHEX TWIN
(Richard D. James). Nato a Cornwall (Gran Bretagna) il 18 agosto 1971. Musicista. «Ex re dei rave party è un artista che scrive al computer, è un uomo che crede nell’ironia ma parla poco, di rado, solo via mail, e non troppo volentieri. [...] fotografo (di talento) per hobby, ha [...] ricevuto l’omaggio della londinese Sinfonietta, con la sua musica riarrangiata dai compositori inglesi Morgan Hayes and David Horne e suonata insieme con quelle di Ligeti, Stockhausen, John Cage. [...] Si definisce ”un tossicodipendente della musica”, e quando gli si domanda qualcosa sulle sue influenze spiega che ”la risposta sarebbe lunghissima: ma quando ascolto qualcosa il più delle volte non voglio copiarlo [...] Ho fatto un sacco di rumoristica basata su suoni acustici. L’unica cosa che non mi piace della musica elettronica è che c’è bisogno dell’elettricità, non mi piace dipendere dalle cose. Sogno un generatore a pedali nel mio studio [...] Se ne dicono tante sulle mie ’macchin, molte le ho modificate nella mia stanza. La più complessa è un campionatore digitale che richiese un anno di lavoro”» (Valerio Cappelli, ”Corriere della Sera” 18/6/2004). «[...] diventato leggendario per le diavolerie autocostruite da cui estrae suoni e rumori e per affollatissimi dj set dove tortura le puntine del giradischi con carta vetrata. Nato nel 1971 in Cornovaglia, ha esordito su disco ventunenne, con un album dal titolo bizzarro: Selected Ambient Works 85-92, non proprio una raccolta, e non esattamente quello che Brian Eno - l’inventore del genere - etichetterebbe come ”ambient”, nel senso di musica da ascoltare mentre si fa qualcos’altro. Ricco di suggestioni filmiche, di intricati intrecci ritmici, di momenti cupi ed esplosioni improvvise, il disco (come il secondo volume, uscito nel 1994) è una pietra miliare per comprendere l’elettronica degli ultimi quindici anni, il suo spostamento progressivo dai rave techno alle classifiche, dalla controcultura alla pubblicità. Per la Pirelli Aphex Twin ha scritto la colonna sonora di uno spot, ma grazie a Mtv entra tutti i giorni nelle orecchie dei ragazzini con le musiche degli stacchetti tra un video e l’altro. Si è esibito al Barbican Centre di Londra in un tributo a Stockhausen, ha esposto una sua installazione al Victoria and Albert Museum. Anche il pop gli deve molto: dopo Ok Computer, fu a lui che si ispirarono i Radiohead per la svolta creativa di Kid A, senza contare la schiera foltissima di giovani imitatori e i musicisti famosi che gli hanno chiesto di remixare i propri brani. Da Philip Glass ai Nine Inch Nails, da Gavin Bryars ai Curve, tutti raccolti [...] in un doppio cd intitolato 26 Mixes for Cash. Nel frattempo, fra album a suo nome e altri firmati Polygon Window, Caustic Window, The Dice Man, la discografia cresce [...] sfiorò le classifiche nel 1999, con il video di Windowlicker, diretto da Chris Cunningham. una rassegna di luoghi comuni delle clip: maschi prepotenti, donne, automobili, tramonti, con effetti elettronici. Vinse tutti i premi possibili, segnò il ritorno di un sodalizio nato nel 1997 con Come To Daddy, preparò la strada alle collaborazioni successive, fino al [...] primo cortometraggio di Cunningham, Rubber Johnny. [...]» (’La Stampa” 1/7/2005).