(Emma Brockes, ཿCorriere della sera 16/6/2004. pag. 36)., 16 giugno 2004
James Brown, ”Mr. Sex Machine”, 70 anni, cantante soul, in Italia dal 15 al 17 luglio per un tour estivo (Milano, Marostica e Perugia, le tappe), racconta che avrebbe potuto essere un giocatore di baseball professionista, «ma fare il cantante o l’uomo di spettacolo faceva urlare le donne e così non badavo a tutto il resto
James Brown, ”Mr. Sex Machine”, 70 anni, cantante soul, in Italia dal 15 al 17 luglio per un tour estivo (Milano, Marostica e Perugia, le tappe), racconta che avrebbe potuto essere un giocatore di baseball professionista, «ma fare il cantante o l’uomo di spettacolo faceva urlare le donne e così non badavo a tutto il resto. Sapevo benissimo cosa volevo fare». Alla domanda se crede di piacere ancora all’altro sesso, risponde ridacchiando: «Quando le donne vengono a sapere che sono single, è incredibile quello che succede. Come se avessi 19 anni. Ma faccio del mio meglio per mantenermi in forma». James Brown si considera anche il padre del rap: «E’ in genere musicale che ho fatto nascere, ma che non potrei cantare. Come potrei unirmi a qualcosa che ho fatto nascere». Tra i suoi momenti infelici, «la morte di Martin Luther King», tra i suoi amici, «i membri della famiglia Bush. Ma anche i Kennedy, i Nixon e i Johnson: non posso essere arrabiato con i presidenti perché loro non controllano il paese a loro piacimento. Sono parte di un governo».