Mario Lenzi, Macchina del Tempo, giugno 2004 (n.6), 12 giugno 2004
ISOLE FALK LAND
Se esiste un luogo che il turismo non ha ancora invaso, senza dubbio è qui, su queste isole. Benché le terre più vicine siano l’Argentina e l’Antartide, le Falkland sono britanniche fino al midollo, con fuochi di torba che scoppiettano in ogni caminetto e una puntualissima ora del tè. Pochissimi gli abitanti, tanto che Darwin restò sorpreso dalla desolazione del luogo, scrivendo: «Il paesaggio è coperto ovunque da un terriccio torboso e da un’erba tenace, di un monotono color marrone. Qua e là un picco o un crinale di quarzo grigio spezzano il piatto territorio. Tutti hanno sentito parlare del clima di queste regioni: può essere comparato a quello che si trova sulle montagne del Galles del Nord, a uno o duemila piedi d’altezza (300-600 m, ndr). però meno luminoso e rigido, ma più ventoso e umido». Incontaminata la natura, caratterizzata da un paesaggio di scabrosa bellezza, dove è possibile spaziare in escursioni, sport ed esplorazioni, senza incontrare un altro turista per l’intero corso della propria vacanza! Ma non ci si sente soli, gli incontri speciali non mancano: pinguini, foche, otarie e molte specie di uccelli, come i gabbiani che, acquattati sulla scogliera, covano fra nidi di sassi (a sinistra nella foto).
Obbligatorio lo scalo aereo a Santiago del Cile e da qui la partenza per l’aeroporto di Mount Pleasant nelle Falkland orientali, a 35 chilometri da Port Stanley, dal 1842 la capitale dell’arcipelago. Port Stanley o anche solo Stanley, con i suoi 1.750 abitanti è la più piccola e remota capitale del mondo. comunque una destinazione trattata da molti tour operator. Molte utili informazioni al sito www.tourism.org.fk.