Mario Lenzi, Macchina del Tempo, giugno 2004 (n.6), 12 giugno 2004
RIO DE JANEIRO
Nel 1832, la capitale mondiale del Carnevale, in Brasile, non era la città convulsa che è ai giorni nostri. Era piuttosto simile a un paradiso in terra. Scrive Darwin: «Seguendo un sentiero, entrai in una grandiosa foresta e, da un’altezza di cinque o seicento piedi (circa 183 m), mi si parò dinanzi una splendida veduta, così comune in ogni parte di Rio. A quest’altitudine, il paesaggio ha tonalità molto brillanti; e ogni forma, ogni ombra, supera in magnificenza tutto ciò che un europeo abbia mai contemplato nel suo Paese... L’effetto generale mi richiamava alla mente le più gaie scenografie dei teatri operistici. Non sono mai tornato da queste escursioni a mani vuote». Ma ancor oggi, dal Pão de Açúcar (Pan di Zucchero, nella foto a destra), Rio si presenta come una delle città più belle del mondo. Per chi desidera tornare alla natura, è consigliabile una visita al Parque Nacional de Tijuca, che si estende su un’area di 120 kmq. Si trova a 15 minuti dalle spiagge di Copacabana e protegge quanto rimane della giungla tropicale che un tempo circondava Rio. Qui trovate una foresta lussureggiante con alberi bellissimi e varie cascate.
I voli diretti dall’Italia sono effettuati dall’Alitalia con quattro collegamenti settimanali da Milano su Rio, mentre la compagnia brasiliana Varig ha voli Milano-Rio giornalieri. Da Roma Fiumicino partono voli giornalieri sempre della Varig e tre voli settimanali dell’Alitalia, sempre con destinazione Rio. Molte informazioni su www.turismobrasile.it.