L’Indipendente 06/06/2004, 6 giugno 2004
l’importanza del coito Non gioivano certamente le malate sessuali occidentali, cui la stessa condanna è stata inferta per un periodo neanche tanto breve, nell’Ottocento e - udite udite - nei primi lustri del Novecento
l’importanza del coito Non gioivano certamente le malate sessuali occidentali, cui la stessa condanna è stata inferta per un periodo neanche tanto breve, nell’Ottocento e - udite udite - nei primi lustri del Novecento. La guerra alla clitoride è scoppiata da noi quando, con i progressi della medicina, è venuta meno la convinzione scientifica secolare che per far figli fosse necessario l’apporto del godimento femminile. Solo così lei, fredda nei fluidi emessi dall’apparato genitale, li portava al calore giusto per incontrare efficacemente il caldo sperma di lui. Scienza a parte, la cultura cristiana, non solo non ha mai accettato le modificazioni e mutilazioni del corpo per via del corpo che risorge assieme all’anima, ma non ha mai vituperato per principio i piaceri della carne nell’ambito del matrimonio. Sant’Agostino affermò in tempi non sospetti di scientismo l’importanza della riuscita del coito e si preoccupò solo di fare entrare il confessionale tra le lenzuola per impedire inutili sfizi non procreativi.