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 2004  giugno 07 Lunedì calendario

Maurizia Cacciatori, pallavolista, e Gianmarco Pozzecco, cestista, rimasero folgorati l’una dall’altro mentr’erano nella giuria di Miss Italia (settembre 1999)

Maurizia Cacciatori, pallavolista, e Gianmarco Pozzecco, cestista, rimasero folgorati l’una dall’altro mentr’erano nella giuria di Miss Italia (settembre 1999). Fu subito evidente l’affinità: tiravano noccioline in testa a Alberto Sordi, facevano smorfie e pernacchie se inquadrati. Bastarono pochi mesi per andare a vivere insieme in un appartamento di Bergamo e per render pubblici i commenti che si scambiavano dopo i rapporti sessuali (lei era ”pazzerella”, lui ”bravino” o ”carciofo”, a seconda dei casi). Arrivarono presto anche i sogni di un matrimonio e del viaggio di nozze: Parigi, Australia o Madagascar dove, a detta di lui, ”c’è un vecchietto che ti porta in barca a vedere lo squalo bianco” (2001). Già decisi i nomi di eventuali bambini: Romina se femmina, altrimenti Gianmarco junior. Finalmente si stabilì una data (26 giugno 2004) e un luogo (Portovenere, Liguria). Prima delle Olimpiadi, come voleva lui: ”Obbligherò Maurizia a giocare con il nome da sposata sulla maglia. Così un Pozzecco andrà comunque ad Atene e finalmente in tv qualcuno griderà quello che ho sempre desiderato: ”Schiacciata di Pozzecco”” (febbraio 2004). Poi una sera di fine maggio, a Forlì, i due capirono che non era il caso. La rottura, comunicata soltanto il 7 giugno: ”Abbiamo atteso prima di dare l’annuncio ufficiale perché eravamo entrambi impegnati sportivamente. Io con le finali scudetto, Maurizia nelle qualificazioni europee”, dice lui che spiega ancora: ”Siamo due deficienti. Se due persone arrivano a 20 giorni dal matrimonio e poi non si sposano più, vuol dire che manca loro qualcosa”. Parere della Cacciatori: ”Anche questa volta abbiamo stupito tutti. Siamo sempre stati descritti come una coppia di folli e credo che ormai ci ricorderanno per sempre in questo modo”. Segreti i motivi del ripensamento: ”E’ giusto che rimangano tra noi: non è bello raccontare in giro ciò che fa parte esclusivamente della nostra vita privata”.