Varie, 10 giugno 2004
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ZANA Leyla Silvan (Turchia) 3 maggio 1961. Politico. Curda, fu scarcerata il 9 giugno 2004 dopo dieci anni di prigione
ZANA Leyla Silvan (Turchia) 3 maggio 1961. Politico. Curda, fu scarcerata il 9 giugno 2004 dopo dieci anni di prigione. «La deputata che nel 1991 aveva osato varcare la soglia dell’Assemblea turca salutando nella sua lingua originaria. Una scelta costata a lei e ad altri tre suoi compagni, accusati di ”terrorismo e separatismo”, 10 dei 15 anni di prigione previsti con una sentenza [...] Premio Sakharov, candidata al Premio Nobel, cittadina onoraria di Roma, è divenuta nel corso di questi dieci anni, da lei definiti [...] come ”terribilmente dolorosic”, un simbolo. La sua storia è rappresentata in una foto dell’autunno 1991. Nell’aula del Parlamento di Ankara una ragazza di trent’anni ha legato i suoi capelli con un nastrino rosso, giallo e verde, i colori tuttora proibiti. bruna, bella e coraggiosa. Legge la formula del giuramento che dà effettività al suo mandato. Poi aggiunge, in turco e in curdo, questa frase: ”Sono stata obbligata ad adempiere alla formalità richiesta. Io lotto per la fraterna convivenza del popolo curdo e del popolo turco in un quadro democratico”. Succede il finimondo. Urla di ”traditori”, ”separatisti”, ”assassini” risuonano nell’aula. Sul verbale della seduta il discorso è registrato come ”pronunciato in una lingua incomprensibile”. L’immunità appena acquisita la salva per tre anni. Leyla, la moglie del sindaco di Diyarbakir, Mehdi Zana, nome storico di combattente fra i curdi da cui ha due figli, Runai il maschio, Ruken la femmina, comincia a viaggiare. Soprattutto all’estero, Stati Uniti e Francia. Lo scopo: sostenere e spiegare la causa curda. Ma la sua vita è in pericolo. Il ritratto della ragazza con il nastro tricolore sul capo è usato nei poligoni di tiro delle forze speciali. Lei sfugge miracolosamente a due attentati. A Washington parla davanti a una commissione del Congresso. Si sposta a Londra, poi in Norvegia. A Parigi è ricevuta da Danielle Mitterrand, che la presenta al presidente. ” un’eroina”, commenta Francois Mitterrand. Quella stessa donna qualche anno prima era un’analfabeta. Il marito Mehdi, 11 anni di carcere anch’egli sulle spalle, l’ha plasmata. La piccola curda di campagna ora ha imparato il turco. Ha letto quintali di libri. Romanzi di Hemingway, biografie di uomini illustri, saggi politici. ”La mia università”, commenta oggi. Torna in patria. il 5 marzo 1994. Il partito del popolo Hep, poi confluito nel partito democratico Dep, è stato sciolto. Le autorità le revocano subito l’immunità. Viene arrestata in pieno Parlamento. Processo e condanna: 15 anni» (Marco Ansaldo, ”la Repubblica” 10/6/2004). Vedi anche: ”Sette” n. 3/1998.