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 2004  giugno 08 Martedì calendario

Anno I - Ventunesima settimanaBush. La settimana scorsa Bush è venuto in Europa, con la scusa dei sessant’anni dallo sbarco in Normandia, in realtà per ricucire lo strappo di un anno fa con quella parte di europei che non condivisero l’attacco all’Iraq

Anno I - Ventunesima settimana

Bush. La settimana scorsa Bush è venuto in Europa, con la scusa dei sessant’anni dallo sbarco in Normandia, in realtà per ricucire lo strappo di un anno fa con quella parte di europei che non condivisero l’attacco all’Iraq. Prima tappa a Roma da Berlusconi, poi visita al papa, infine volo a Parigi da Chirac. Città blindate, servizi di sicurezza imponenti, manifestazioni con slogan anche odiosi (un gruppetto ha inneggiato alla strage di Nassiriya), ma nessun incidente. Lo scopo diplomatico del viaggio sembra raggiunto: francesi e tedeschi hanno negato ogni sentimento antiamericano e giudicato positiva - anche se migliorabile - la risoluzione dell’Onu che, prima del 30 giugno, dovrebbe mettere l’Iraq sotto controllo formale internazionale e non più statunitense. Il papa ha approvato. Prima di arrivare Bush ha detto che il dissenso è giusto, è il sale della democrazia e lui lo capisce. Da Parigi si è poi spostato a Caen, per le celebrazioni del D-Day, a cui ha partecipato per la prima volta anche il cancelliere tedesco, Schröder. Poco prima di partire per Roma, Bush ha accettato le dimissioni di George Tenet, il capo della Cia, accusato di tutti i fallimenti dell’intelligence americana prima e dopo l’11 settembre. Era stato Tenet a fornire alla Casa Bianca il dossier sulle armi di Saddam, poi mai trovate, che servirono da pretesto all’attacco. I commentatori dicono che il capo della Cia è servito esclusivamente come capro espiatorio in un momento in cui il presidente è in calo nei sondaggi. Quando poi Bush era con Chirac, è arrivata la notizia della morte di Reagan, ucciso a 94 anni da un Alzheimer che durava dal 1994. Gli americani hanno messo ovunque le bandiere a mezz’asta.
Iraq. Intanto a Baghdad s’è insediato il governo che dovrà portare il paese alle elezioni del prossimo gennaio. Martedì 1° giugno è stato scelto il presidente, un ricco sunnita imparentato con i principi sauditi. Si chiama Ghazi Al Yawar, ha 46 anni, ha forti legami con la finanza di tutto il mondo. Il governo è invece presieduto da uno sciita, Iyad Allawi, 59 anni, legami non chiari con i servizi segreti americani. Appena insediato, Allawi ha detto che bisogna recuperare gli uomini del vecchio partito Baath e farsi aiutare da loro nella ricostruzione del paese. Che è la nuova linea scelta un mese fa dagli americani. Il governo è stato formato tenendo conto dei complicati equilibri interni iracheni: gli Esteri sono andati ai curdi, le Finanze agli sciiti, la Difesa ai sunniti. Mentre il governo si insediava, la guerriglia provocava, con autobombe e attentati, una ventina di morti in tutto il paese.
Ostaggi. Mercoledì 2 giugno, la tv araba Al Jazeera ha messo in onda un altro video con i tre ostaggi italiani - Salvatore Stefio, Maurizio Agliana, Umberto Cupertino - ripresi sullo sfondo di un muro bianco, davanti a un tavolino su cui era posato un vassoio con del cibo. Sbarbati, un po’ ingrassati, vestiti all’occidentale. Stefio ha detto: "Stiamo bene. Non abbiamo problemi con gli uomini che ci tengono in questo posto". La scena è datata lunedì 31 maggio. Nessuno sa dire con certezza se il video significa che gli ostaggi saranno presto liberati oppure no.
Cuoco. Berlusconi è andato a Giugliano, ai funerali di Antonio Amato, il cuoco ammazzato dai terroristi nell’assalto ad Al Khobar in Arabia Saudita. Polemiche, perché una settimana prima il premier (che comunque partecipa il meno possibile a funerali e sedute del Parlamento) non aveva preso parte alle esequie di Fabrizio Quattrocchi, a cui aveva mandato Fini. Berlusconi ha detto che il povero Antonio era un fan di Forza Italia e lo chiamava "zio Silvio". La folla fuori dalla chiesa di San Luca lo ha accolto male e ha molto applaudito, invece, il presidente della Camera, Casini.
Bossi. Martedì 1° giugno Radio Padania ha mandato in onda un messaggio registrato di Bossi: "Sto abbastanza bene nel senso che non sono morto, però era meglio non avere ’sta roba qui. Per me è meglio rinviarla Pontida, posso esserci anch’io. Pontida è la mia festa. Alle elezioni tutti i leghisti devono andare a votare Lega, è evidente, e poi a tutte le manifestazioni che faremo, visto che tutti partecipano, ci sarò in giro sul territorio. Sarò in giro a portare la mia voce, a fare chiarezza magari. Quindi io ci sarò insomma. Vi saluto con tanta simpatia, tanta amicizia, è andata così quest’anno, ma sono stato schiacciato dal dolore e quindi non ho potuto essere in giro come tutti gli altri anni. Mi spiace per quello che è capitato a me questa volta, lo so. Però io con voi non mancherò mai di fare la mia parte. Ho bisogno di recuperare un po’ di voce, un po’ di energia, tutte queste robe qui. Facciamo la manifestazione che dobbiamo fare, dài". Le reazioni al messaggio sono state di sconcerto: la voce di Bossi è così malferma, così ansante che molti si sono chiesti se il sentirlo parlare non abbia diffuso tra militanti ed elettori più scoraggiamento che letizia.
Fiat. Il nuovo amministratore delegato della Fiat si chiama Sergio Marchionne, ha 53 anni, è specialista in ristrutturazioni, viene dalla svizzera Sgs dove ha fatto benissimo. Suo motto: "Voglio che la sera i risultati siano migliori del mattino". Il titolo, che subito dopo la nomina di Montezemolo aveva perso il due e mezzo per cento con la quotazione precipitata a 5,6 euro, a fine settimana quotava 6,2. Però restano dubbi su tutta l’operazione, letta generalmente come la volontà delle sette donne Agnelli di affermare che la Fiat è cosa loro.
Fazio. Lunedì 31 maggio il governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio, nella sua relazione annuale, ha detto che i conti pubblici sono a rischio, che ci vorrà una seconda manovra altrimenti il deficit arriverà al 3,5 per cento, che le tasse si possono tagliare solo se si riduce la spesa corrente. Il nemico Tremonti ha commentato: "Sono tutti complimenti".
Satanisti. A Somma Lombarda, tra Milano e Varese, operava la setta "Bestie di Satana", tutti giovanissimi, tutti invasati dal culto del demonio al punto da uccidere a colpi di martello, nel corso di un rito notturno, Chiara Marino e Fabio Tollis, di 19 e 16 anni. Chiara e Fabio erano scomparsi dal 17 gennaio del ’98: i loro corpi (ormai due scheletri con ancora addossa gli abiti neri) sono stati ritrovati il 28 maggio nei boschi di Somma e di Arsago. Gli indagati per ora sono sette, tutti ragazzi, tutti patiti di musica metal, tutti (dicono i carabinieri di Busto Arsizio) dediti alla droga. La loro setta prevedeva come obbligatorio il sacrificio umano. Uno dei quattro che stanno in carcere, Andrea Volpe (un pitone in casa, sull’auto il numero 666 e l’adesivo di un caprone), è anche accusato di aver ammazzato, lo scorso gennaio, la fidanzata Mariangela Pezzotta. Un altro adepto si sarebbe tolto la vita nel ’99 andando a schiantarsi volontariamente con la macchina contro un muro. Dietro le Bestie di Varese potrebbe esserci un leader adulto e per ora misterioso. I cultori di Satana in tutta Italia sono cinquemila.
Mike. Mike Bongiorno, che "Sorrisi e canzoni" voleva senatore a vita, è stato nominato Grand’ufficiale della Repubblica, assieme a Guccini, Vecchioni, Battiato e una gran quantità di altri personaggi dello spettacolo e della cultura. Ciampi ha deciso "motu proprio" in occasione della festa della Repubblica.

MANDELA
Nelson Mandela, che ha 86 anni, è già in pensione e non ricopre cariche pubbliche, ha convocato i giornalisti per annunciare il suo ritiro definitivo dalla vita pubblica. A chi gli chiedeva: "Che significa?", ha risposto: "Significa che d’ora in poi devo esser io a chiamare voi e non voi a chiamare me". In effetti, anche se privo incarichi, Mandela è rimasto un punto di riferimento per la vita pubblica sudafricana e, su certe questioni, per i politici di tutto il mondo. Si deve a lui, per esempio, l’organizzazione lo scorso dicembre a Città del Capo di un immenso concerto per raccogliere fondi destinati alla cura dell’Aids. "Ma adesso basta" ha detto "Voglio stare con la mia famiglia".