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 2004  maggio 31 Lunedì calendario

Anno I - Ventesima settimanaArabia. Sabato scorso, terroristi di Al Qaeda appartenenti all’ala di Abdulaziz al-Muqrin, a seguito di un attacco contro il complesso dell’Apicorp di Al Khobar in Arabia Saudita, hanno sgozzato l’italiano Antonio Amato, di 35 anni, cuoco nel ristorante Oasis della città

Anno I - Ventesima settimana

Arabia. Sabato scorso, terroristi di Al Qaeda appartenenti all’ala di Abdulaziz al-Muqrin, a seguito di un attacco contro il complesso dell’Apicorp di Al Khobar in Arabia Saudita, hanno sgozzato l’italiano Antonio Amato, di 35 anni, cuoco nel ristorante Oasis della città. Il cadavere di Amato è stato trovato in un bagno, insieme a quello di un suo collega svedese. S’è visto poi che gli sgozzati erano in tutto nove. I terroristi hanno rivendicato l’eccidio in rete con un nastro audio di otto minuti in cui un uomo, che dice di essere Al-Muqrin, afferma che l’assassinio di Amato "è un dono al governo italiano e al suo capo". Il povero cuoco veniva da Giugliano, un grosso centro in provincia di Napoli. Era arrivato in Arabia da poche settimane e non si era ancora registrato presso l’ambasciata italiana. Il suo assassinio ha aumentato l’allarme in cui si trova questa settimana l’Italia, e Roma in particolare, per la visita del presidente Bush.

Apicorp. L’assalto di Al Khobar, in cui è poi morto Antonio Amato, è cominciato la mattina di sabato 29 maggio. Un gruppo di terroristi (forse quattro) ha attaccato prima la sede dell’Apicorp - dove hanno gli uffici tra gli altri la Shell, la Total e l’Occidental -, poi il Khobar Petroleum Center e infine l’hotel Tower nel complesso residenziale Oasis, una sessantina di ville e un albergo di lusso, tutto abitato da stranieri. Hanno bussato alle porte delle stanze, hanno lasciato scappare i musulmani, hanno sequestrato una cinquantina di cristiani. Nel corso della battaglia hanno sparato senza sosta contro passanti, automobili, vetrine. Tra i molti morti, un bambino egiziano di 10 anni. Il cadavere di un inglese, ucciso durante l’azione, è stato legato a una macchina e trascinato per le strade della città. Per liberare gli ostaggi, la sicurezza araba ha poi contrattaccato con gli elicotteri nella notte tra sabato e domenica, calando uomini silenziosi sul tetto dell’hotel. Liberati gli ostaggi, ucciso almeno un terrorista, s’è fatta la conta dei morti: una trentina. Al Khobar si trova nella zona orientale dell’Arabia saudita, in un territorio in cui si estrae un quarto del greggio di tutto il mondo. Le conseguenze politiche dell’attentato potrebbero essere notevolissime, essendo in bilico da tempo il potere della famiglia regnante Al Saud.

Umberto. La morte di Umberto Agnelli (giovedì 27 maggio lo ha ucciso da un tumore diagnosticato da poco tempo) ha provocato una rivoluzione in Fiat. L’amministratore delegato Morchio ha chiesto di diventare presidente e di cumulare le cariche. La famiglia - a questo punto sette donne - gli ha risposto di no, ha riunito il consiglio d’amministrazione domenica 30 maggio e ha nominato presidente della Fiat Luca Cordero di Montezemolo, appena eletto presidente di Confindustria. Morchio s’è dimesso, la Fiat è tornata nella bufera. Dati pubblicati dai giornali lunedì mostrano che l’azienda, nell’ultimo anno, non è poi andata così bene come si dice: la sua quota di mercato è scesa sia in Europa sia in Italia sia nel fondamentale Brasile. La chiave di tutto sta sempre nelle mani delle banche.

Confindustria. Dopo la nomina a presidente della Fiat, certi passaggi del discorso di Montgezemolo all’esordio come presidente di Confindustria (è stato eletto con una maggioranza bulgara: 98,5%) risultano più chiari. Soprattutto l’apertura verso i sindacati ("deve tornare l’epoca della concertazione") e la freddezza dimostrata nei confronti del governo. Tra l’altro Montezemolo ha detto che il federalismo non va bene, facendo arrabbiare la Lega (che ha risposto: è un bauscia). Montezemolo, che a questo punto è uno degli uomini più potenti d’Italia (e ancora capo della Ferrari e degli Editori italiani), crede evidentemente che Berlusconi sia in declino e che dei sindacati, in futuro, avrà molto bisogno. sarà anche interessante il suo atteggiamento nei confronti dell’affare Rizzoli, la casa editrice proprietaria del Corriere: gli undici soci stanno discutendo da un pezzo se e come metter fuori Romiti. La Fiat è il principale azionista del Corriere (con poco più del 10 per cento) e Romiti ha avversato l’elezione di Montezemolo in Confindustria. La partita deve chiudersi entro il 30 giugno.

Assago. Berlusconi ha di nuovo promesso che ridurrà le tasse, anzi ha sostenuto che se avesse avuto il 51 per cento dei parlamentari le avrebbe già tagliate. Altra frecciata agli alleati: ”Alle europee non votate i piccoli partiti” (’fesserie”, hanno risposto dall’Udc). Il premier è andato a parlare al Secondo Congresso di Forza Italia ad Assago e nei suoi tre discorsi ha tracciato un quadro assai lusinghiero dell’azione del governo, sostenendo tra l’altro di aver già rispettato il Contratto con gli italiani. Chiave della convention: ”L’Italia è cambiata”. Slogan in risposta a Montezemolo: "Questo governo non ha eguali". Critiche e mugugni un po’ da tutte le parti e un senso di stanchezza complessiva ingenerato anche dal fatto che, sorprendentemente, il primo giorno Berlusconi ha parlato a una platea mezza vuota. Giuliano Ferrara in un editoriale sul Foglio di venerdì 28 maggio, ha scritto di ”provare un senso di sbadiglio” e ha detto chiaro e tondo al Cavaliere: ”Non ci fidiamo più di lei”. Berlusconi ha controreplicato: ”L’opposizione non è democratica. Chiederò la fiducia su tutte le leggi importanti”. Ha anche annunciato che invierà 15 milioni di opuscoli ”a tutte le famiglie italiane”, per informarle dei risultati raggiunti in questi tre anni dalla ”incessante e spasmodica” attività del governo.

Capello. Fabio Capello è andato ad allenare la Juventus con grande scandalo dei romanisti e degli antijuventini in genere, indignati anche per il modo: un annuncio improvviso preceduto da certi colpi di mercato (Zebina, forse Emerson) che hanno fatto gridare al tradimento. Qualcuno è perfino andato a Trigoria ad appendere lo striscione: ”Juve merda”. La dirigenza della Roma è stata colta di sorpresa, ma è subito corsa ai ripari ingaggiando Cesare Prandelli, ex del Parma. Quanto a Francesco Totti, continua a dire che deciderà se andare o no al Real Madrid alla fine degli Europei (4 luglio). Però Capello era un suo nemico.

Antidoping. All’alba di mercoledì 26 maggio, i carabinieri dei Nuclei antisofisticazioni hanno effettuato 140 perquisizioni in 9 regioni, tirando giù dal letto anche 8 ciclisti che partecipavano al Giro d’Italia. Tre gli indagati eccellenti: il campione del mondo di salto con l’asta Gibilisco, il martellista Vizzoni (medaglia d’argento a Sidney) e la maratoneta Fiacconi. L’inchiesta è partita dalla morte per infarto di un cicloamatore romano di 40 anni: la novità è che nell’occhio del ciclone c’è l’attività di medici, farmacisti e infermieri accusati di spacciare sostanze proibite, a volte sottratte agli ospedali. C’è quindi la possibilità di scoperchiare una parte del doping ”dilettantistico”, quello delle palestre e dei corridori della domenica. Il passato, però, raccomanda prudenza: le 40 inchieste precedenti hanno partorito pochissime condanne.

Cazzotti. Alla cena offerta dai reali di Spagna al termine del matrimonio di Felipe, Vittorio Emanuele di Savoia ha tirato due cazzotti in faccia al cugino Amedeo d’Aosta, colpevole di avergli dato una pacca sulla spalla e di aver pronunciato, andandosene, le parole: "Ciao Vittorio, ci vediamo". Amedeo ha barcollato senza finir per terra, non ha reagito ed è tornato all’Hotel Palace con due lividi in faccia, rifiutandosi di far commenti. Marina, sistemato il marito in macchina, è tornata indietro per profondersi in scuse. Olghina di Robilant ha commentato: "Meno male che non era armato".

TRULLI-CUNEGO
L’italiano Jarno Trulli non ha fatto in tempo a godersi la vittoria di Montecarlo, che le Ferrari hanno vinto di nuovo: prima e seconda (Schumacher-Barrichello) al GP di Germania, dove Trulli è arrivato quarto. Impressionante il ruolino della rossa: finora sei Gran Premi vinti su sette. Al Giro d’Italia, che s’è concluso domenica, è arrivato primo il giovane Cunego, sovvertendo i pronostici che volevano vincitore il suo capitano Simoni (molto seccato). Petacchi, gran velocista, ha battuto il record delle vittorie di tappa, piazzandosi primo anche all’ultima: nove, come mai nessuno nella storia del Giro.

SCIOPERO MEDICI
I medici, che avevano già scioperato insieme a tutto il Pubblico impiego il 21 maggio scorso, tornano a incrociare le braccia questa settimana (3 e 4 giugno): i dirigenti del Servizio sanitario nazionale si fermano per due giorni, mentre i medici di famiglia solo venerdì. Oltre al rinnovo del contratto, scaduto da due anni, i medici lamentano che il governo investa pochi fondi nella Sanità e sono preoccupati per le loro pensioni. Nemmeno una settimana dopo l’ultimo sciopero, il 25 maggio, s’è conclusa l’indagine ”ricette facili” della Guardia di Finanza, coordinata dal procuratore capo di Verona, Guido Papalia. Migliaia di medici e numerosi dipendenti della multinazionale farmaceutica GlaxoSmithKline sono stati denunciati per uno scambio di favori. Tra le malversazioni contestate: in cambio di denaro, beni o affidamento di consulenze, alcuni medici hanno favorito l’uso di medicinali della multinazionale (che, tra il 1999 e il 2002, ha investito 228 milioni di euro in quest’attività di sostegno alle vendite). Compito di alcuni contabili della Glaxo, relegare questa somma sotto voci di bilancio generiche e di copertura.