Fonti varie., 9 giugno 2004
Anno I - Diciannovesima settimanaQuattrocchiE’ arrivato in Italia lunedì il cadavere di Fabrizio Quattrocchi, la guardia del corpo rapita e uccisa in Iraq il 14 aprile
Anno I - Diciannovesima settimana
Quattrocchi
E’ arrivato in Italia lunedì il cadavere di Fabrizio Quattrocchi, la guardia del corpo rapita e uccisa in Iraq il 14 aprile. Il corpo è stato ritrovato venerdì da Maurizio Scelli, commissario della Croce Rossa a Baghdad, proprio vicino al suo ospedale. Poco prima un anestesista iracheno era stato avvicinato da un connazionale che gli aveva comunicato il posto in cui cercare ”il corpo che gli italiani stanno aspettando”. L’identificazione s’è rivelata più difficile del previsto: le radiografie dentarie non sono bastate ed è stato necessario mandare in Italia frammenti ossei da sottoporre all’esame del dna. Domenica la conferma: quel corpo è di Fabrizio Quattrocchi. Gli altri tre ostaggi - Agliana, Stefio e Cupertino - stanno bene, almeno a sentire i nostri servizi e Gino Strada, che era andato a Baghdad a trattare coi rapitori (senza cavarne niente però).
Berlusconi-Iraq
Giovedì scorso Silvio Berlusconi è andato in Parlamento a dire che ”l’Italia resterà in Iraq, fedele alla sua missione di pace e alle alleanze, sin quando non saranno sconfitte le bande armate”. Il premier, di ritorno da un viaggio negli Usa in cui aveva incontrato Bush e Kofi Annan, ha ufficializzato ”la svolta” strategica della coalizione: l’Onu assumerà un ruolo centrale e diventerà ”gradualmente l’unico interlocutore del governo iracheno” (Usa e Gran Bretagna hanno già messo insieme una bozza di risoluzione in cui c’è più o meno scritto questo). Il centrosinistra invece, con l’eccezione dell’Udeur, ha votato insieme a Rifondazione comunista una mozione che chiede il ritiro del contingente italiano. Molti commentatori hanno fatto notare come l’Ulivo, che ha sempre chiesto un maggior impegno dell’Onu in Iraq, abbia deciso di chiedere il ritiro proprio mentre l’inviato delle Nazioni Unite, Lakhdar Brahimi, sta per comunicare la composizione del nuovo governo di transizione (in carica fino alle elezioni del gennaio 2005). Il presidente dovrebbe essere Adnan Pachachi, vecchio liberale, ben visto a Washington.
Torture
Gli abusi contro i prigionieri iracheni non servivano a raccogliere informazioni, né erano dovuti a ordini superiori: è stato il divertimento a spingere alcuni soldati americani di stanza ad Abu Ghraib a torturare i detenuti, o al massimo la voglia di punirli per ”motivi disciplinari”. L’ha rivelato il Washington Post, che cita alcuni documenti segreti su quanto avveniva a novembre nella prigione di Baghdad. Tra le scoperte, anche che i veri interrogatori erano affidati all’intelligence e avvenivano ”in una baracca di legno” inaccessibile ai non addetti. Intanto è arrivata la prima condanna per lo scandalo di Abu Ghraib: il soldato Jeremy Sivitis, riservista 24enne, è stato condannato a un anno di prigione, degradato e espulso dall’esercito. Ma l’immagine degli Stati Uniti è appannata: sui media sono comparse nuove foto delle torture e la guerriglia continua a colpire in tutto l’Iraq (senza contare che la settimana scorsa alcuni elicotteri Usa hanno bombardato una festa di nozze uccidendo 40 persone).
Petrolio
Il prezzo del petrolio ha toccato il suo record: la scorsa settimana a New York un barile costava 41,84 dollari (ma i prezzi degli anni 70, depurati da inflazione e svalutazione, erano quasi il doppio degli attuali). La colpa è della difficile situazione in Iraq e della crescita incredibile della domanda, trainata dal boom della Cina. Se continua così l’economia mondiale potrebbe risentirne parecchio, ma c’è uno scenario peggiore: se un attentato dovesse colpire Riadh, i mercati entrerebbero nel panico e il prezzo del barile raddoppierebbe d’un balzo. Intanto l’Opec ha bocciato la proposta saudita di aumentare la produzione giornaliera di greggio (proprio la richiesta partita domenica dai ministri economici del G7).
Greenspan
Alan Greenspan sarà presidente della Federal Reserve, la Banca centrale americana, per altri quattro anni. Lo ha confermato la scorsa settimana il presidente Bush: ”Mr Dollaro” è in sella dal 1987, quando lo chiamò Reagan, ma questo sarà il suo ultimo mandato.
Mais Ogm
La Commissione europea ha autorizzato l’importazione del mais geneticamente modificato Bt11 in scatola o fresco non sgranato: il Bt11 infatti era già in vendita nell’Unione, ma solo in grani (era usato per mangimi, olio di semi, snack e bevande). Potrà sembrare una piccola decisione, ma questo via libera interrompe una moratoria sui prodotti Ogm che durava dal 1999. Probabilmente si tratta di un tentativo di arrivare a un accordo con gli Stati Uniti sull’intera questione Ogm: a giugno infatti è atteso il verdetto del Wto sulla denuncia presentata contro la Ue da Usa, Canada e Argentina proprio per il blocco ai prodotti transgenici. L’Europa rischia una multa da 1,8 miliardi di dollari.
India
Sonia Gandhi non ce l’ha fatta: non sarà primo ministro dell’India. ”L’Italiana”, come la chiamano i nazionalisti indù (e sottovoce qualcuno anche nel suo partito) ha rinunciato all’incarico di formare il governo. A scoraggiarla ci hanno pensato i mercati: all’inizio della scorsa settimana, la Borsa di Nuova Delhi ha vissuto le peggiori giornate in 129 anni di storia. Il sostituto è Manmohan Singh, ministro delle Finanze negli anni 90, che ha giurato sabato.
Felipe
Il principe Felipe di Borbone s’è sposato sabato mattina con l’ex giornalista Letizia Ortiz. Tra i regali ricevuti: due asini portafortuna, una mucca, un pitone albino, un tartufo bianco d’Alba da mezzo chilo. Miguel Garau, pensionato, ha pensato di inviare dieci biglietti della lotteria, dal numero 22500 al 22509 (giorno e mese delle nozze): la coppia reale s’è aggiudicata 120 mila euro.
Spot occulti
Sul tavolo del direttore generale Rai, Flavio Cattaneo, c’è da qualche settimana uno studio sul giro d’affari della pubblicità occulta sulle reti Rai: si tratterebbe della bella cifra di 81 milioni di euro. Il rapporto, pubblicato dal Corriere della Sera, prende in esame vari tipi di comportamenti scorretti: dal conduttore che incita il pubblico a vedere un film ”bellissimo”, al regista che ”cerca” etichette presenti sul set, ai marchi ossessivamente presenti in un programma o in bella mostra nei servizi dei Tg. La graduatoria del campione analizzato vede in testa Unomattina (beccata 123 volte in sei settimane); La vita in diretta di Michele Cucuzza, autosospesosi dopo la denuncia di Striscia la notizia, è a quota 24 (tredicesima).
Giustizia
Martedì i magistrati italiani hanno scioperato, per la seconda volta in due anni, per protestare contro la riforma dell’ordinamento giudiziario proposta dal governo. Il sindacato delle toghe (Anm) ha diffuso un Libro Bianco in cui denuncia le carenze di organico e strutture del sistema giustizia: pare che a Roma, oltre a qualche decina di magistrati, manchino carta e toner nelle fotocopiatrici e carta igienica nei bagni. Il Guardasigilli Castelli, dal canto suo, ha annunciato un Libro Nero contro l’Anm e s’è domandato (su La Stampa): ”Ma la carta igienica devo portarla io? Non c’è qualcuno che se ne occupi?”. Intanto, domenica, maggioranza e opposizione hanno trovato il modo di litigare sull’indipendenza della magistratura durante le commemorazioni per il dodicesimo anniversario della morte di Giovanni Falcone.
Rafah
Tutto è cominciato quando la Corte Suprema israeliana ha autorizzato l’esercito a demolire circa 350 case a Rafah, estremo sud della Striscia di Gaza. L’idea dei comandi militari di Gerusalemme era scavare un tunnel, il corridoio Philadelpi, per impedire ai gruppi radicali palestinesi di contrabbandare armi o far entrare miliziani dall’Egitto. Nasce così l’Operazione Arcobaleno: martedì decine di tank e soldati, appoggiati da elicotteri Apache, sono entrati a Rafah cercando terroristi e cominciando a demolire edifici. In cinque giorni almeno 43 palestinesi sono morti. L’episodio più grave s’è verificato otto giorni fa, quando una manifestazione di palestinesi che chiedeva all’esercito israeliano di togliere il blocco al campo profughi di Tel el Sultan, è stata colpita da proiettili sparati da elicotteri e cannoni: il corteo ha sbandato, la gente è stata presa dal panico. Quando la polvere s’è diradata, a terra c’erano almeno otto morti e decine di feriti. Tra le vittime molti bambini, che gli adulti hanno portato a braccia verso l’ospedale di Rafah. L’esercito israeliano s’è scusato e a Gerusalemme stanno pensando di risarcire i proprietari delle case demolite, ma il ministro della Difesa Mofaz ha chiarito che l’operazione verrà portata a termine comunque. Onu e Ue hanno duramente condannato la strage di civili e persino gli Stati Uniti hanno chiesto moderazione. Dietro l’operazione Rafah, c’è probabilmente la debolezza di Sharon, messo in crisi dal suo stesso partito, il Likud, che ha bocciato il piano di ritiro unilaterale da Gaza proposto dal governo.
Botero
Fernando Botero ha cambiato strada. Il 72enne pittore colombiano non dipinge più le sognanti e grottesche figure che l’hanno reso famoso: dal 1999 ha deciso di descrivere la terribile guerra civile che insanguina il suo Paese da quarant’anni (ancora domenica il gruppo marxista Farc ha ucciso 7 persone in una discoteca di Bogotà). Da allora nei suoi quadri campeggiano battaglie, morti, torture, distruzioni. Varie opere ritraggono le vittime dei rapimenti: nude, bendate, urlanti. Tra dipinti e schizzi sono in tutto cinquanta opere e Botero a febbraio le ha regalate al Museo Nazionale della Colombia, ”la loro sede naturale”.
Cannes
Il 57° Festival di Cannes s’è schierato contro George Bush premiando con la Palma d’Oro il documentario di Michael Moore, Fahrenheit 9/11, violento atto d’accusa alla politica del presidente americano. Applausi, urla da stadio e platea in delirio quando Quentin Tarantino, che presiedeva la giuria, ha annunciato il premio al regista di Bowling a Columbine. Dalla Casa Bianca hanno fatto notare che questa non è altro che ”la dimostrazione che in America c’è libertà di espressione”. Altri premi: Meggie Cheung s’è aggiudicato quello come miglior attrice per Clean, diretto dal suo ex Olivier Assayas, il 14enne giapponese Yagira Yumura quello come miglior attore per Nobody Knows.