Marco Perisse, ཿil manifesto 4/6/2004;, 4 giugno 2004
Tomato cans, palookas, bums, stiffs: i perdenti di mestiere del pugilato americano che per 50-100 dollari a round (da pagare in contanti subito dopo la fine del match) girano gli Stati Uniti per farsi battere, spesso sotto falso nome
Tomato cans, palookas, bums, stiffs: i perdenti di mestiere del pugilato americano che per 50-100 dollari a round (da pagare in contanti subito dopo la fine del match) girano gli Stati Uniti per farsi battere, spesso sotto falso nome. Riuniti in scuderie come la Knucklehead Boxing Club fondata dal promoter Sean Gibbons, rifiutano l’accusa di truccare gli incontri (match-fixing) e si giustificano col marketing (match-making). Un Verdell Smith intervistato dal ”New York Times”: "Io non ho mai fatto un incontro truccato. Questo è il nostro mestiere, siamo solo girovaghi pronti a salire sul ring. Combatto stando attento a non farmi male, prendo i soldi del match e me ne vado a casa".