Marzia Mazzonetto, Macchina del Tempo, giugno 2004 (n.6), 5 giugno 2004
fattori di rischio • IPERTENSIONE: la pressione alta è uno dei primi promotori dell’ictus. Si è ipertesi con una pressione minima sopra gli 80 millimetri di mercurio e la massima sopra i 140
fattori di rischio • IPERTENSIONE: la pressione alta è uno dei primi promotori dell’ictus. Si è ipertesi con una pressione minima sopra gli 80 millimetri di mercurio e la massima sopra i 140. Col tempo, questo stato rende i vasi delle arterie sempre più rigidi, facilitando la formazione di placche lungo le pareti. Controlli periodici possono dimezzare la frequenza della malattia. • DIABETE: i livelli di glucosio nel sangue più alti del normale, col tempo, possono portare ad alterazioni dei vasi sanguigni. • FUMO: aumenta l’aggregazione delle piastrine, inducendo la formazione di coaguli che ostruiscono le arterie. • SOVRAPPESO: chi lo è, può soffrire di colesterolo cattivo e diabete per una dieta ricca di grassi animali. Meglio quelli vegetali, che invece sono protettivi. • SEDENTARIET: la riduzione della massa muscolare implica un minore ritorno di sangue al cuore, che deve fare più fatica. I polmoni lavorano meno, riducendo il carico di ossigeno all’organismo. • STRESS: quando siamo stressati, nel sangue viene rilasciata adrenalina, che a lungo andare può portare a un aumento della pressione arteriosa. • I FATTORI GENETICI: molti studiosi sono al lavoro per scoprire quali geni sono coinvolti in questo processo. Sotto i 65 anni i più colpiti sono gli uomini. Poi il rischio aumenta soprattutto per le donne. campanelli d’allarme L’ictus colpisce spesso in modo improvviso e l’insorgere in poco tempo di uno dei sintomi deve essere lo stimolo a recarsi in ospedale per un controllo immediato. Può capitare che alcuni avvisi si presentino in modo improvviso e poi scompaiano. Il problema non va comunque trascurato, perché potrebbe significare un attacco ischemico transitorio o un campanello d’allarme dell’ictus vero e proprio. I sintomi • Paralisi completa o parziale, che coinvolge spesso solo metà del corpo • Disturbi del linguaggio, spesso associati a una paresi della parte destra del corpo • Disturbi di altre funzioni cognitive, come la memoria e l’attenzione • Calo improvviso della vista, spesso solo di una parte del campo visivo • Perdita o riduzione della sensibilità di una metà del corpo • Problemi di equilibrio • Mal di testa intenso e improvviso, spesso accompagnato da vomito • Stato confusionale, fino alla perdita di coscienza e al coma. foto al cervello Con tecnologie di imaging cerebrale si può ”vedere” quale area del cervello è stata colpita e capire se la vittima è un buon candidato per l’uso di farmaci come il t-PA, che riattiva il flusso di sangue spazzando via il blocco che ha ostruito l’arteria.