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 2004  maggio 30 Domenica calendario

46 Venuta la notte, ed essendo Troia ubriaca caduta nel sonno, Epeo aprì la porticina e i greci, zitti zitti, scivolarono fuori

46 Venuta la notte, ed essendo Troia ubriaca caduta nel sonno, Epeo aprì la porticina e i greci, zitti zitti, scivolarono fuori. Sgozzarono le sentinelle, aprirono le porte della città. Sinone era andato sulla spiaggia ad accendere un falò. Silenziose, le navi sbucarono da dietro l’isola di Tenedo. Intanto in città cominciava la strage. 47 C’era la luna e Priamo ed Ecuba, che l’angoscia aveva tenuto svegli, videro dalle finestre i nemici che sciamavano per la città, sgozzando i troiani addormentati. Capirono che era finita e si rifugiarono sotto l’albero di alloro sacro a Zeus che stava in cortile. Qui Priamo vide un suo figlio, Polite, trafitto dai greci. E disperato tentò di scagliare una lancia. Ma era debole e vecchio e il colpo andò a vuoto. Neottolemo, il figlio di Achille, lo sgozzò sulla soglia del palazzo reale e poi ne trascinò il corpo sulla tomba del padre. 48 Odisseo e Menelao, giunti alla casa di Deifobo, trovarono Elena che aveva infilato un pugnale nella schiena del marito. Menelao aveva giurato che l’avrebbe ammazzata. Ma quando la vide, essa era a seno scoperto e piangente. Il re di Sparta gettò le armi e la condusse sulla sua nave. 49 Il Piccolo Aiace trovò Cassandra nel tempio e la violò e la voleva tenere per sé come schiava. Ma Agamennone disse: ”No, è mia”. Odisseo lo appoggiò: ”L’hai violentata nel tempio, sei un uomo sacrilego” disse ad Aiace ”Vedi che anche la statua del dio tiene per questo gli occhi rivolti a terra”. Cassandra, incatenata, si voltò verso Agamennone e fissandolo vide di colpo il suo destino. ”Infelice” mormorò. Ma non era creduta. 50 Polissena fu sacrificata sull’altare di Achille. 51 Infine, durante il massacro, Agamennone vide un giovane curvo, che portava un vecchio sulle sue spalle. Era Enea, il capo dei Dardani, che prima di salvare se stesso voleva mettere al sicuro suo padre. ”Lasciateli stare!” gridò il re dei greci. Le fiamme si levavano alte e annerivano i muri. La guerra di Troia era finita. giorgio dell’arti