Paola Tavella, "Amica" 6/2004., 4 giugno 2004
La prima «cotta psicotica» dello scrittore Paolo Repetti per la sorella più grande di un suo amico: «Avevo 14 anni: Lei non mi guardava neanche
La prima «cotta psicotica» dello scrittore Paolo Repetti per la sorella più grande di un suo amico: «Avevo 14 anni: Lei non mi guardava neanche. Prima mi innamoravo delle mamme dei miei compagni di scuola. A pensarci adesso non avevo torto, erano delle splendide quarantacinquenni. E poi già verso i cinque o sei anni coltivavo fantasie sessuali vere e proprie su donne in divisa, con grembiuli e camici». Poi è andato avanti pre molto tempo con le «orge mentali». «Sono molto belle. Non ti prendi l’Aids e non devi metterti il preservativo. Però poi viene il momento in cui toccare un corpo vero può essere traumatico. Per fortuna a 17 anni mi è arrivata Nella. Lei era un angelo. Tanto per cambiare era la sorella maggiore di un amico con cui andavo al mare. Lei è stata un’immersione totale nella realtà vissuta. Prima ero tutto mente e niente corpo. La vita mi metteva paura. Vivevo di algoritmi mentali. Quando Nella dopo cinque anni propose che andassimo a vivere insieme io, che mi sentivo un’età fra i tre e i cinque anni, mi sono tirato indietro. In men che non si dica si è fidanzata con un uomo di dieci anni più grande e hanno avuto due figlie». Dopo, «una catastrofe»: «Mi sono rinchiuso nel mio studiolo, lanciavo un po’ di ami, qualcuna abboccava. Per lo più ragazze nevrotiche peggio di me. Se proponevano di uscire e andare al cinema mi rifiutavo. Ero fobico. Un amico maligno diceva: "Tu arrivi fino al punto in cui le ragazze si sfilano le mutandine e poi te ne vai". Vero, ma avevo anche scoperto che il più grande piacere è quello della seduzione». Sposato 13 anni con una Sandra, ora ha una storia con una «cinquecentista che parla per ore dell’Ariosto al telefono con altri accademici ma poi ha un suo aspetto molto notturno e passionale». Propositi: «Da un lato desidero la stabilità della coppia, dall’altro vorrei contnuare a sedurre per tutta la vita. E mi piacciono donne che mi mettono un po’ in difficoltà, che mi smascherano un po’. Adoro le donne, proprio parlare con loro. Sono molto più anarchiche e anticonformiste di noi».