Varie, 4 giugno 2004
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Olsson Christian
• Gothenburg (Svezia) 25 gennaio 1980. Triplista. Medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atene (2004). «Ha vinto gli Europei di Monaco e quelli indoor di Vienna, i Mondiali di Parigi e quelli in sala di Birmingham e di Budapest. Nell’ultima occasione eguagliando il record del mondo al coperto del cubano Aliecer Urrutia, un 17.83 vecchio di sette anni. [...] Cominciò col salto in alto. ”Il mio primo allenatore - ricorda - il finlandese Viljo Nousiainen, fu tecnico di Patrick Sjöberg, nell’alto primatista del mondo, iridato a Roma ’87 e ai Giochi tre volte sul podio. Eravamo nello stesso club, l’rgryte. Partire da lì fu inevitabile”. Nel ’95 la sua città ospitò i Mondiali: Christian era in tribuna a distribuire programmi- gare come volontario quando, all’Ullevi Stadium, Edwards atterrò due volte oltre i 18 metri. Ai tre balzi si avvicinò così: accecato dalla bellezza stilistica di Jonathan l’airone. Hop, step, jump: facili solo se hai talento. Olsson agli Eurojuniores di Riga ’99 vinse l’oro nell’alto e l’argento nel triplo. Roba da fenomeni. Nousiainen, pochi mesi prima, morì d’infarto. ”Da allora - dice - mi segue Yannick Tregano, un amico più giovane di me di due anni, ex saltatore, col quale mi intendo al volo. [...] allena anche Kajsa Bergqvist. A Montecarlo io e lei facciamo quasi coppia fissa. Ma non fraintendetemi: abito con la mia fidanzata, Gordana Bosanac, svedese di genitori serbi. Era la mia fisioterapista, continua ad esserlo, ma ora è molto di più... [...] In patria, dove l’atletica è religione, [...] è una celebrità: la sua finale di Parigi è stata seguita in tv da oltre un quinto dei cittadini svedesi. Audience da calcio italiano. ”Negli scontri diretti con Edwards - snocciola orgoglioso - ho chiuso con un bilancio di dieci vittorie e altrettante sconfitte [...]”» (Andrea Buongiovanni, ”La Gazzetta dello Sport” 4/6/2004).