Varie, 4 giugno 2004
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Brena Alessandra
• San Paolo d’Argon (Bergamo) 17 novembre 1995. Pilota. Di Kart. «Porta la maglietta rossa del Ferrari Club Caprino bergamasco. La tessera, intestata ad Alessandra ”Tigre” Brena, dice: socio ordinario, pilota. [...] La storia comincia nel 2000. Una bambina di 5 anni che fa i capricci: ”Voglio andare sul kart”. E due genitori che la portano al circuito di Curno, vicino a Bergamo, e la fanno provare. Il primo giro lo fa in oltre 4 minuti (ora ci mette 47 secondi), con l’addetto alla pista che cammina dietro il kart e lo tiene al guinzaglio per poterlo fermare se la bimba sbaglia. Dopo un po’ lei dice: ”Smollatemi l’acceleratore”. Per errore lo smollano del tutto. Lei schiaccia e i suoi genitori la vedono che parte come un razzo: ”Fa le prime due curve in controsterzo, poi c’è il tornante: perde il controllo, sbatte, si spaventa, piange. Il responsabile del circuito le dice: riprova subito o non avrai più il coraggio di andarci. Lei si rifiuta, ha paura”. La mattina dopo si sveglia e chiede: ”Oggi mi riportate sul kart?”. [...] è stata a Monza, dove piloti e collaudatori delle Formula 1 erano impegnati nei test. La scolara di terza elementare ha pensato bene di fare l’autografo a Coulthard. ”A David da Alessandra” ha scritto su una cartolina con tre immagini: lei in primo piano mentre infila il casco, lei al volante del suo kart numero 8 motore Comer, il muso di una tigre. Coulthard deve averla presa sul serio, infatti ha ricambiato: ”Ad Alessandra, buona fortuna. David Coulthard. McLaren 2004”. [...] Alessandra ammira i piloti. Diciamo che sono i suoi idoli. Solo che lei si sente un fenomeno e così fuori dai box di Monza ha regalato il suo cappellino a Luca Badoer, il collaudatore Ferrari. In cambio ha avuto quello di lui. La bimba, in realtà, era lì con un piano preciso: fare l’autografo a Michael Schumacher. Ma il suo mito non c’era. ”E quel sogno di incontrarlo - dice - sta ancora vagando per la mia testa”. Nella sua cameretta ci sono tre caschi da corsa tanto grossi che lei fatica a tenerli in mano. Quello che usa in gara ha i suoi colori giallo e blu, e la tigre disegnata dietro. Davanti, l’indirizzo del sito Internet www.alessandrabrena.it . ”Ma ora è cambiato - spiega -. punto com”. Gadget, bandiere, zainetti e gagliardetti della Ferrari dappertutto. In alto il poster di Schumi. Sulla mensola, accanto ai cartoni animati Disney, i video dei campionati mondiali di Kart 2002. Sul letto tre bambole. Ci giochi? ”No. Però ci dormo”. E abbraccia Stella, una grossa bambola un po’ spelacchiata. Sul tappeto sono disegnate le caselle numerate per giocare a ”mondo”. Alessandra saltella fino alla scrivania. Lì sopra è appesa una foto presa dall’alto del circuito di Sarno. L’ha voluta lei, per memorizzare il tracciato del campionato italiano. Più in là, una minipanca e dei minimanubri: fa un po’ di palestra perché la guida è faticosa. Chiama gli avversari ”i bambini” e dice: ”Giochiamo assieme, tra una sessione e l’altra”. Annuncia con la serietà assoluta di cui i bimbi sono capaci: ”Voglio correre in Formula 1” [...] Eric Tiozzo, l’uomo che le prepara il motore, dice che è lei a dare le indicazioni per la messa a punto a seconda delle sensazioni in pista. una vincente. [...] Il padre Stefano, rappresentante di materassi ed elettrostimolatori, e la madre Anna, casalinga, le fanno da team: magazzinieri, meccanici, tutto. ”Con le maestre a scuola ho un patto. Se non mi impegno non mi lasciano andare a correre saltando le lezioni del sabato” [...]» (Mario Porqueddu, ”Corriere della Sera” 4/6/2004).