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 2004  giugno 03 Giovedì calendario

Altieri Miguel

• Santiago (Cile) 1950. Agroecologo. «Uno dei massimi teorici e studiosi al mondo di una branca scientifica ”giovane”: l’agroecologia, che parla di alternative sostenibili e vanta un approccio scientifico innovativo, nonché interessante da raccontare. [...] ”Per la mia scuola l’agroecologia è una scienza fortemente influenzata dalla scienza contadina tradizionale. Noi riconosciamo questi saperi in quanto scienza vera e propria, con la stessa dignità di tutte le altre scienze. L’agroecologia cerca una matrice di dialogo tra regni diversi, tra questi saperi tradizionali e la scienza di stampo occidentale, mettendoli sullo stesso livello. Non si tratta di dimostrare il valore delle conoscenze contadine attraverso i metodi della scienza, ma di interrelare le diverse nozioni ad uso di situazioni specifiche di intervento. Per esempio, in molti luoghi del pianeta i contadini classificano il suolo assaggiandolo, con il gusto. La scienza misura il Ph per fare la stessa operazione: ma questo non deve servire a convalidare ciò che dicono i contadini, bisogna accettare i due regni così come sono cercando una sintesi tra di loro. Da questa sintesi emergono i principi guida dell’agroecologia, la quale non formula ricette valide per tutti, ma incoraggia a scegliere le tecnologie utili in base alle esigenze dettate dal contesto, senza che vengano imposte da nessuno. Uno di questi principi, sempre per fare un esempio, è la diversità, ma questa può assumere varie forme: un sistema agroforestale, la policoltura, la rotazione. Non è tanto importante la tecnica, ripeto, è il principio: l’idea in questo caso è che la diversità che si utilizza genera processi ecologici nel sistema, i quali permettono al sistema stesso di autoregolarsi e di realizzare automaticamente operazioni come il riciclaggio dei nutrienti o la lotta agli insetti dannosi e alle malattie” [...]» (Carlo Petrini, ”La Stampa” 3/6/2004).