Marco Vichi, "il Giornale" 22/5/2004, pagina 29., 22 maggio 2004
I luoghi comuni più pericolosi nella scrittura di un romanzo, secondo Giancarlo De Cataldo: «Seni turgidi, labbra tiepide, egli scrollò le spalle, era una donna che donava tutta se stessa, il commissario si accese una sigaretta e guardò il cadavere scuotendo la testa: che idiozia, morire a vent’anni, pensò
I luoghi comuni più pericolosi nella scrittura di un romanzo, secondo Giancarlo De Cataldo: «Seni turgidi, labbra tiepide, egli scrollò le spalle, era una donna che donava tutta se stessa, il commissario si accese una sigaretta e guardò il cadavere scuotendo la testa: che idiozia, morire a vent’anni, pensò. E ancora: mio marito è... mi scusi, era un uomo gentile».