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 2004  giugno 01 Martedì calendario

RIENZI Carlo. Nato a Salerno l’8 ottobre 1946. Avvocato. "Nel 1969 da extraparlamentare capeggiava il Collettivo politico giuridico, in contatto con il Soccorso rosso (’ma litigai con Spazzali e gli altri che difendevano chiunque fosse un compagno, aprendo la via alle degenerazioni”)

RIENZI Carlo. Nato a Salerno l’8 ottobre 1946. Avvocato. "Nel 1969 da extraparlamentare capeggiava il Collettivo politico giuridico, in contatto con il Soccorso rosso (’ma litigai con Spazzali e gli altri che difendevano chiunque fosse un compagno, aprendo la via alle degenerazioni”). [...] Potrebbe rivelarsi il Ralph Nader italiano. ”Anche se quello vero non lo conosco. L’ho chiamato, ma lui preferisce i Verdi”. [...] ha denunciato il ministero delle Comunicazioni (ai tempi di Totò Cardinale) per lo scandalo dei numeri erotici, la Sisal per gioco d’azzardo, i vigili che non multano i ragazzi senza casco per omissioni di atti d’ufficio. Si è anche autodenunciato all’ordine degli avvocati, ”per far pagare ai miei clienti meno della tariffa minima”. La domenica annota le targhe dei Tir che circolano nonostante il divieto. Una volta si rivolse alla guardia di finanza, all’ordine dei farmacisti e al Comune di Roma per farsi restituire 5 lire del resto di una pomata. Figurarsi la notte dell’euro. Un barista di Ladispoli che aveva portato il cappuccino da 1500 lire a 90 centesimi fu condannato. Per castigare tutti gli altri, occorreva entrare in politica. [...] Sui poster appare nudo dalla cintola in su, slogan: ”Abbass iamo i prezzi, non le mutande”. [...] Obiettivi: ”Creare una grande lobby dei consumatori in Europa. Introdurre anche in Italia la class action, la causa di gruppo, che ce l’hanno pure in Australia e in Brasile. Liberalizzare l’accesso alle professioni. Evitare altri casi Cirio e Parmalat. Organizzarci per non farci più fregare”. La lista dei nemici è lunga e imprevedibile: Tex Willer (’fumava sempre, così ho denunciato l’editore. Mi telefonò Bonelli indignato”), Anna Oxa (’mostrò lo slip al festival di Sanremo: c’era la marca! Fu il primo caso di pubblicità occulta”) , i patrizi dell’antica Roma (’con Giuseppe Branca, principe dei romanisti, ho studiato i comitia curiata e centuriata: una vergogna! Un sistema basato sul censo”). A lui piacevano i tribuni della plebe. Il resto è conseguente. Nell’80, anno di svolta, vince la causa per annullare l’aumento delle tariffe telefoniche. Poi fonda il Codacons, che in teoria significa Coordinamento associazioni difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, ma in realtà fu scelto con il criterio con cui Mussolini battezzò l’Ovra: incuteva timore. Rienzi ha fatto chiudere il manicomio criminale di Aversa, assumere precari, mettere fuorilegge l’alcol di notte negli autogrill. Talvolta gioca per sé, come quando per cacciare gli storni costrinse il Comune di Roma a potare gli alberi di viale delle Milizie, dove ha lo studio" (Aldo Cazzullo, ”Corriere della Sera” 1/6/2004). "Fu tanti anni fa, a Napoli, che gli s’illuminò tutto. ”Arrivo dalle parti di via Roma, parcheggio faccio per scendere dalla macchina e sento una signora che mi chiama dal balcone, ’giuvinò, chillo è ’o posto e mio marito, jatevenne’... ma si rende conto? Avevano privatizzato il suolo pubblico!”. lì che Carlo Rienzi è diventato il Giustiziere.
’Io ho avuto una sola stella polare nella mia vita”” dice il candidato della Lista consumatori-Codacons, che di giorno fa l’avvocato a viale delle Milizie poi di notte mette su il cofanetto dvd con l’intera filmografia di Charles Bronson e sogna: sogna di essere come lui. Per questo si presenta alle europee con una lista antidestra e antisinistra, ”fare giustizia è stata la mia vocazione fin da ragazzino”. C’è stata solo una lievissima riduzione di scala e ambizioni. All’epoca, 1968, era nel movimento studentesco, sinistra extraparlamentare, collettivo di Giurisprudenza alla Sapienza, un gruppo in cui c’era anche Ciccio Misiani, tutti a seguire le lezioni di Giannini e, fuori dall’aula, le promesse della Rivoluzione. Ma il suo destino non era una chefia: era Charles Bronson. Bastava arrivare a quel pomeriggio di Napoli. Da allora il Giustiziere se l’è presa con tutti e ha denunciato tutti, non sentendosi un Savonarola e neanche, a dispetto delle origini, un Masaniello, ”però un gran rompiscatole sì”. Anche un po’ fissato, con tutto il rispetto. [...] Un denunciomane, l’ennesimo Fenomeno della post-politica? Certo il Giustiziere ha denunciato Santoro, ”due volte, mica poteva fare i sondaggi in quel modo”. Ha denunciato Storace, ”un furbacchione, la Regione non voleva pagare una particolare chemioterapia che invece era tenuta ad assicurare”. [...] Ce l’ha con tutti pure in politica. ”La destra ci boicotta”, lamenta, ma quello che gli brucia di più ”è che anche la sinistra ci ignora”. [...] E sarà anche leggermente egocentrico, Rienzi-Charles Bronson, però le sue proteste si fanno vedere. bello per esempio che annunci, sobrio, ”in chiusura di campagna elettorale mi lancerò da una mongolfiera sul palazzo della Confcommercio”. E commuove quando, novello indiano metropolitano, manifesta in mutande davanti a Bankitalia per la truffa dei bond Parmalat (il suo slogan europeo recita appunto ”abbassiamo i prezzi, non le mutande”)" (Jacopo Iacoboni, ”La Stampa” 8/6/2004).