Giuseppe De Bellis, "il Giornale" 27/5/2004., 27 maggio 2004
”L’Album dell’Intifada”, gioco preferito dai ragazzi di Nablus, Gaza e Ramallah: 229 spazi bianchi da riempire con le foto dei martiri palestinesi militanti di Hamas o delle Brigate di Al-Aqsa, oppure con le manifestazioni di protesta dopo le rappresaglie del governo Sharon
”L’Album dell’Intifada”, gioco preferito dai ragazzi di Nablus, Gaza e Ramallah: 229 spazi bianchi da riempire con le foto dei martiri palestinesi militanti di Hamas o delle Brigate di Al-Aqsa, oppure con le manifestazioni di protesta dopo le rappresaglie del governo Sharon. In copertina la moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme. Quarantamila copie vendute nel 2003, 12 milioni di figurine comprate per uno shekel (0,20 euro) a bustina. Ogni pacchetto contiene 10 immagini. La più ricercata: la numero 213, un palestinese ferito in ospedale. Introvabili: la 10, soldati israeliani con la scritta ”nazisti”; e la 108, una sassaiola che dà luce alle tenebre. La tv palestinese trasmette due volte a settimana un programma di un’ora dedicato alle figurine, annunciando in diretta i personaggi più amati dai ragazzi dei Territori. Coloro che completano la collezione possono vincere televisori, computer o soldi in contanti. L’ideatore, Majdi Taher, 38 anni, ha lanciato il prodotto due anni fa ispirandosi al successo dei Pokémon. Sessanta giorni dopo l’inizio della diffusione è stato arrestato e ha passato 18 mesi in un carcere israeliano per affiliazione ad Hamas. Una volta fuori però, ha ripreso l’attività: la sua casa editrice impiega 28 persone e medita di allargare le vendite in Egitto, Giordania ed Emirati Arabi. Saleh, 12 anni, che vive nel campo profughi di Ain Beit: «Ci piacciono questi adesivi perché conosciamo la gente che è stata ritratta. Sono degli eroi».