Marina Bidetti, Macchina del Tempo, giugno 2004 (n.6), 29 maggio 2004
La differenza di aspetto tra maschio e femmina di una stessa specie rispecchia in un certo senso lo stile di vita della coppia
La differenza di aspetto tra maschio e femmina di una stessa specie rispecchia in un certo senso lo stile di vita della coppia. Nelle rondini, nei piccioni o nel martin pescatore, ad esempio, che mantengono lo stesso compagno per tutta la vita, lui e lei si distinguono a fatica, mentre in specie promiscue e territoriali come il pettirosso, le differenze di genere sono ben più accentuate. Le maggiori differenze nell’aspetto esterno o nel comportamento tra maschi e femmine si registrano infatti nelle specie dove vige la poligamia. Come tra gli jacana, uccelli acquatici per i quali la cova è una faccenda tutta maschile mentre le femmine, inette alla cura della prole, scelgono di volta in volta in quale nido deporre le uova. Ma come per tutte le regole, anche per questa c’è un’eccezione: la jena maculata (Crocuta crocuta), nella foto a destra, una specie dove vige un ferreo matriarcato nel quale nemmeno dei natali altolocati consentono al maschio la scalata sociale. E dove il dimorfismo sessuale è quasi nullo, avendo le femmine dei genitali dall’aspetto molto simile a quelli dei maschi. Tanto da aver alimentato a lungo la credenza che questa specie potesse cambiare sesso a piacimento.