Giusy Cinardi e Isabella Vergara Caffarelli, Macchina del Tempo, giugno 2004 (n.6), 29 maggio 2004
FIRENZE
L’automobile immaginata da Leonardo da Vinci oltre cinque secoli fa funziona. Lo provano tre modelli (nelle foto) realizzati dal Museo di Storia della Scienza di Firenze, esposti fino al 5 giugno nei sotterranei di Palazzo Castellani. L’auto non va a benzina, bensì a molla. Ha l’aspetto rustico, l’autonomia di pochi metri ed era forse concepita per fare impressione a corte. Ma è il primo carro semovente della storia e per giunta con sterzo programmabile: ha un differenziale che permette di impostare l’angolo di svolta prima della marcia. I modelli sono stati costruiti dall’Opera laboratori fiorentini sulla base dei disegni, attraverso elaborazioni digitali, impiegando materiali e tecniche dell’epoca. Il Maestro immaginò l’auto schizzandola nel Codice Atlantico, senza però lasciare spiegazioni, per questo finora il prototipo era rimasto misterioso. La corretta interpretazione, infatti, è emersa di recente grazie a un’intuizione di Carlo Pedretti, direttore dell’Armand Hammer Center for Leonardo’s Studios di Los Angeles, e l’esperto Usa di robotica Mark Rosheim l’ha poi tradotta in pratica: le molle a balestra visibili nella parte superiore del disegno non costituisco-no il motore, come s’era creduto, ma servono a regolare il moto; la propulsione è garantita da una cop-pia di molle a spirale in tamburi sotto il carro. www.imss.fi.it