varie, 29 maggio 2004
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ALLAWI Iyad Baghdad (Iraq) 1945. Politico. Ex premier iracheno (2004-2005). «Nel suo esilio trentennale è sfuggito più volte ai sicari di Saddam, che riuscirono solo a ferirlo a Londra nel 1978
ALLAWI Iyad Baghdad (Iraq) 1945. Politico. Ex premier iracheno (2004-2005). «Nel suo esilio trentennale è sfuggito più volte ai sicari di Saddam, che riuscirono solo a ferirlo a Londra nel 1978. [...] sopravvissuto agli agenti segreti del regime [...] ex baathista della prima ora che negli anni ”70 fondò il primo fronte degli oppositori al dittatore [...] Medico ed ex militare di carriera, specialista in chirurgia, Allawi è di famiglia sciita, come il 60 per cento della popolazione irachena, ma ha una caratterizzazione da tecnico che tranquillizza i laici atterriti dalla prospettiva di un Iraq islamizzato. Quando la tv Al-Arabiya ha fatto il suo nome, i commenti più comuni a Bagdad lo definivano ”un tecnocrate”, ”un politico navigato con solidi agganci in Occidente” e ”un uomo della Cia”, per i suoi legami con l’apparato internazionale che ha messo in moto la guerra del marzo 2003. [...] Fu il cognato e braccio destro di Allawi, Nouri el Badran, a bocciare a sorpresa, quando era ministro provvisorio dell’Interno, la richiesta Usa di 400 poliziotti iracheni per legittimare l’attacco finale a Falluja, che dopo l’assedio è rimasta affidata a un generale sunnita della Guardia repubblicana. E sempre Allawi si è opposto pubblicamente alla strategia iniziale americana di smantellare l’intero apparato di sicurezza ereditato da Saddam: un no alle epurazioni indiscriminate dall’esercito e dalle forze di polizia che, secondo tutte le fonti irachene, non era certo motivato da un’ideologia di ”continuità”, ma da un’analisi realistica, fondata sulla convinzione politica che il nuovo Iraq possa rinascere dalle sue fondamenta laiche. Nel 1961 Allawi era stato tra i primi iscritti al Baath, il partito di Saddam. Nel ”71 si è trasferito a Londra, per specializzarsi come chirurgo. Nel ”75 si è dimesso dal partito e dopo tre anni di rifiuti a Saddam ha scoperto, sfuggendo al primo agguato, di essere finito nella lista nera degli oppositori da eliminare. Nel ”79, quando il dittatore ha assunto i pieni poteri, Allawi ha fondato, soprattutto tra gli ex ufficiali costretti all’esilio tra Inghilterra e Giordania, il primo fronte di opposizione (’Accordo nazionale iracheno”), nel tentativo di rovesciare Saddam dall’interno con un colpo di Stato. Dalla fine degli anni ”90, tra Londra e New York, ha cominciato a tessere la rete internazionale che ha deciso la guerra. Rientrato in Iraq nell’aprile 2003, è diventato il primo presidente a rotazione del Consiglio provvisorio» (P. B., ”Corriere della Sera” 29/5/2004). «Uno dei leader sciiti simbolo dell’opposizione al regime di Saddam Hussein. Esule a Londra sin dall’inizio degli anni Settanta, Allawi nel 1978 scampò ad un tentativo di omicidio da parte degli agenti di Saddam e fondò l’’Iraqi National Accord”, un gruppo di ex ufficiali che nel 1996 tentò senza successo un colpo di stato a Baghdad. Tale attività gli ha valso negli anni solidi legami nell’MI-6 britannico e nella Cia americana ma ciò che alla fine ha giocato a suo favore è stato il sostegno del Dipartimento di Stato che lo ha sempre ritenuto l’anti-Ahmed Chalabi, l’altro leader sciita dell’opposizione appoggiato dal Pentagono e caduto in disgrazia a Washington per aver fornito informazioni errate sulle armi di distruzione di massa di Saddam Hussein» (Maurizio Molinari, ”La Stampa” 29/5/2004).