Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2004  maggio 28 Venerdì calendario

I pedoni Sono un automobilista che si vuole confessare (...) e la causa principale dei miei peccati è il pedone e contro di esso, nei limiti consentiti dalla legge, sfogo la mia ira

I pedoni Sono un automobilista che si vuole confessare (...) e la causa principale dei miei peccati è il pedone e contro di esso, nei limiti consentiti dalla legge, sfogo la mia ira. Non voglio dire che non rispetto nessun pedone. Io voglio bene ai bambini, alle vecchie, agli storpi, ai malati e anche agli animali, per quanto di questi ultimi non ho potuto evitare una strage. Ed è così che mi trovo sulla coscienza una pecora, sei galline, diciotto gatti e un cane, che quando ci penso mi vengono ancora le lacrime agli occhi. A costo della mia vita non ucciderò più un cane. Un cane no, ma un pedone giovane e vigoroso non so quanto mi tratterrò ancora da farlo in briciole. Se lo può immaginare, Signor Direttore, il piacere di arrotare un giovin signore che fresco di sonno e ben sbarbato la mattina compra il suo giornale ed invece di starsene in pace a leggerlo sul suo marciapiede, si ferma proprio nel bel mezzo della strada dove tu devi transitare, perché non resiste alla tentazione di dare un’occhiata? Beh, io devo confessare che in una simile circostanza ho accelerato a tutta birra e gli ho fatto una frenata a due millimetri, che se non lo tiene ancora in stato di choc certo lo sta ancora facendo pensare alla vita eterna, alla vanità delle cose eccetera eccetera. A mia discolpa in questo episodio sta il fatto che neanche 50 minuti prima avevo perso un minuto ad un passaggio pedonale. Quale pena poi infliggerebbe lei, Signor Direttore, al pedone che si ostina a ignorare il suo clacson? Io in una simile circostanza ho agito così: approfittando della strada in discesa ho levato il piede dal freno e con la parte rotonda del cofano ho battuto sulla parte rotonda della signorina che mi sculettava davanti, costringendola ad un rapido ed involontario passo di corsa (non potevo mica perdere il treno!). Mario Pozio, Cisternino (BR) Gennaio 1961