L’Indipendente 23/05/2004, 23 maggio 2004
150 mila franchi per l’aida Per festeggiare l’apertura del canale di Suez (1869) il viceré d’Egitto commissionò all’architetto livornese Pietro Avoscani la costruzione di un grande teatro d’opera al Cairo
150 mila franchi per l’aida Per festeggiare l’apertura del canale di Suez (1869) il viceré d’Egitto commissionò all’architetto livornese Pietro Avoscani la costruzione di un grande teatro d’opera al Cairo. Per l’inaugurazione avrebbe voluto che Verdi componesse qualcosa, ma quello rifiutò dal momento che non amava comporre su commissione. Così all’apertura del teatro (1870) ad andare in scena fu il Rigoletto. Il viceré comunque non rinunciò all’idea di commissionargli un lavoro. A intervenire fu Camille Du Locle, direttore dell’Opéra Comique di Parigi e amico di Verdi, che chiese al maestro italiano di musicare un soggetto d’argomento egiziano dell’egittologo francese Auguste Mariette. Verdi tentennò fino a quando il Du Locle non tirò in ballo Wagner: disse infatti che se non l’avesse scritta, probabilmente l’avrebbe fatto il compositore tedesco. Fissò il compenso per una cifra molto alta (150 mila franchi) e s’impegnò a trovare un direttore d’orchestra per la prima del Cairo. Verdi compose molto velocemente e, non avendo intenzione di andare in Egitto, appuntò sulla partitura minuziose indicazioni per la messa in scena. Nel novembre 1870 l’Aida era terminata, e il 24 dicembre al Cairo andò in scena (al viceré piacque talmente tanto che premiò Verdi con il titolo di Commendatore dell’Ordine Ottomano).