L’Indipendente 23/05/2004, 23 maggio 2004
Unghie, ciocche, acqua Cronache di fine Ottocento riferiscono del fiorente commercio di bottiglie d’acqua saponata, che le cameriere prelevavano dal catino in cui Garibaldi s’era lavato
Unghie, ciocche, acqua Cronache di fine Ottocento riferiscono del fiorente commercio di bottiglie d’acqua saponata, che le cameriere prelevavano dal catino in cui Garibaldi s’era lavato. Al culto dell’eroe erano dedite anche alcune nobildonne: per esempio si raccontava di una baronessa che conservava in una teca frammenti delle unghie che gli aveva tagliato. In una lettera è lo stesso Garibaldi a rassicurare Lady Shaftesbury, dicendole che i capelli gli stavano crescendo e che non avrebbe mancato di spedirle una ciocca non appena se li fosse tagliati.