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 2004  maggio 22 Sabato calendario

Massi Rodolfo

• Nato a Corinaldo (Ancona) il 17 settembre 1965. Ciclista. «Passista scalatore. Piccolo e tracagnotto com’è, non poteva certo aspettare la volata per cadere. Per lui hanno coniato il motto: ”Attenzione, caduta Massi”, con la maiuscola. Il suo primo Giro è quello dell’88: capitombolo a Santa Maria Capua Vetere, passaggio stretto non segnalato: ”Mi sono quasi ucciso”, dice, ”la bicicletta neanche un graffio, io una frattura scomposta del femore, dopo l’operazione avevo la gamba sinistra più corta di un centimetro”. Poi: clavicola, naso, qualche dente, trauma cranico. ””Ho ricominciato a pedalare con uno spessore sotto il piede sinistro”. Una via crucis. Con qualche bella fuga e nient’altro. Durante il Giro ’93, a Santa Maria stavolta c’è un cane. Che gli taglia la strada: frattura della clavicola. Niente da segnalare fino al ’96. In Messico, dove si allena, ritrova se stesso. Dal ’97 è con la Casinò: ”Credevano in me...”. Tour: a Toulouse cade e si frattura di nuovo una clavicola. Tour ’98: non sono più gli incidenti a fermarlo ma la magistratura. Rodolfo aveva conquistato una tappa lasciandosi alle spalle persino Pantani. Lo ferma la polizia quando indossa la maglia a pois (’Stavo toccando il cielo con un dito per una volta”). Accusa: spaccio di sostanze dopanti. Gli trovano in valigia uno spray nasale contro l’allergia e del cortisone per la tendinite (’il dottore era partito e voleva che lo tenessi io, si fidava”). Sequestro e interrogatorio. Due notti in polizia: ”Mi fecero tutti gli esami possibili, capelli urine sangue, tutto, proprio tutto, senza trovare niente”. Io dicevo: ”Guardate che vi sbagliate in pieno. E loro: confessa che eri il farmacista dei corridori”. scandalo. ”Seppi dopo che un compagno di squadra, Gilles Bouvar, mi aveva accusato perché avevamo avuto diversi battibecchi, per gelosia, chissà. E le sue accuse furono prese per vere”. Dopo un’odissea di due anni, arrivano le scuse: ”Abbiamo sbagliato... non era niente”. Finisce la persecuzione ma non gli incidenti e alla ripresa, in Messico, a Toluca, viene investito in discesa da un camion e rimane sulla strada per ore come morto» (Paolo Di Stefano, ”Corriere della Sera” 22/5/2004).