Marco Politi, "la Repubblica" 20/5/2004, pagina 29., 20 maggio 2004
La Conferenza episcopale italiana ha cambiato le parole della formula usata nella cerimonia del matrimonio
La Conferenza episcopale italiana ha cambiato le parole della formula usata nella cerimonia del matrimonio. A partire dalla prima domenica d’Avvento, cioè il prossimo 28 novembre, chi sale all’altare non dirà più: "Io prendo te in sposa" e "Io prendo te in sposo", ma "Io ti accolgo in sposa" e "Io ti accolgo in sposo". Cambia poi anche la cerimonia: se a unirsi sono due cattolici praticanti, resta tutto uguale. Se gli sposi sono di diversa confessione, a fare la comunione sarà solo quello cattolico. Infine se uno dei due nella coppia e meno religioso, non ci sarà la celebrazione dell’eucarestia, ma il sacerdote si limiterà alla "liturgia della parola".