Mario Baudino, "La Stampa" 17/5/2004, pagina 31., 17 maggio 2004
Herman Melville nel giugno 1851, poco prima di pubblicare ”Moby Dick”, scriveva a Nathaniel Hawthorne dalla campagna di Pittsfield dove abitava: "Tra una settimana circa andrò a New York a seppellirmi in una stanza al terzo piano, e lavorare come un forzato alla mia ”Balena”, nel mentre che viene stampata
Herman Melville nel giugno 1851, poco prima di pubblicare ”Moby Dick”, scriveva a Nathaniel Hawthorne dalla campagna di Pittsfield dove abitava: "Tra una settimana circa andrò a New York a seppellirmi in una stanza al terzo piano, e lavorare come un forzato alla mia ”Balena”, nel mentre che viene stampata... La calma, la freschezza, lo stato d’animo quieto e rilassante in cui si dovrebbe sempre scrivere, temo che di rado mi appartengano. Mi condannano i dollari, e il Diavolo malvagio mi sta sempre sopra con un sogghigno, dalla porta che tiene socchiusa... Quel che più mi sento spinto a scrivere è bandito, e non rende un soldo". Durante la sua vita, Melville riuscì a vendere, fra Stati Uniti e Inghilterra, meno di 4000 copie del romanzo, ricavandone 1259 dollari: poco più dello stipendio annuale che gli venne poi pagato come ispettore doganale al porto di New York.