Stefano Semeraro, ཿLa Stampa 19/5/2004; Guglielmo Buccheri, ཿLa Stampa 19/5/2004;, 19 maggio 2004
L’idea di ammettere i transessuali ai giochi olimpici (già da Atene) non convince tutti, in particolare non piace l’idea che ex uomini finiscano a gareggiare con le donne
L’idea di ammettere i transessuali ai giochi olimpici (già da Atene) non convince tutti, in particolare non piace l’idea che ex uomini finiscano a gareggiare con le donne. Simona Galassi, campione del mondo di pugilato: "Nel pugilato il fattore fisico è molto importante, anche se non vanno trascurati gli aspetti tecnici. Quando mi chiedono se combatterei contro un uomo, rispondo no, questo però è un caso diverso. Ogni tanto capita di incrociare i guantoni con ragazze che sembrano... ragazzini, ma è solo un’impressione estetica". L’ex tennista Raffaella Reggi: "Da giocatrice mi sarei trovata probabilmente a disagio ad affrontare un atleta transessuale, anche se ero abituata a combattere con tenniste ben più dotate fisicamente di me. Ma oggi per sentirsi svantaggiate non è necessario pensare ad un ex-uomo: basta incontrare Serena Williams...". Novella Calligaris: "Mi chiedo, ad esempio, che competizione potrebbe esserci in una disciplina come il salto in alto. In una sfida come questa conta la struttura fisica e non mi sembra che in giro ci siano donne alte due metri o poco meno". Sara Simeoni: "Il vero problema sta nello sport, che ormai è un tale circo...".