bb, 19 maggio 2004
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DELLA PERUTA Franco. Nato a Roma il 19 maggio 1924. Storico. Del Risorgimento. «Da oltre mezzo secolo [
DELLA PERUTA Franco. Nato a Roma il 19 maggio 1924. Storico. Del Risorgimento. «Da oltre mezzo secolo [...] ha scelto di vivere in simbiosi con gli ”spiriti magni” della nostra lunga vicenda risorgimentale, per meglio raccontare, con rigore e passione, le tante vicende che hanno accompagnato il difficile processo di sviluppo del nostro Paese. [...] I democratici e la rivoluzione italiana, apparso nel lontano 1958 e diventato subito uno dei riferimenti costanti di quella che allora veniva chiamata la storiografia di sinistra: anche se Della Peruta, oltre ai colleghi ”gramsciano-marxisti”, ha sempre goduto della stima di storici di altra ”appartenenza”, da Valiani a Spadolini, a Galante Garrone che l’avrebbe voluto addirittura suo successore sulla cattedra dell’ateneo torinese. Al centro di queste pagine, e di tanti altri studi di Della Peruta, sta la figura di Mazzini (protagonista anche di molti corsi tenuti all’Università Statale di Milano) e il ruolo da lui svolto specialmente fra il 1830 e i primi anni ’50, sullo sfondo di un vivacissimo dibattito che ha coinvolto - accanto a altri ”big” nostrani (penso a Garibaldi, a Ferrari, a Pisacane) - anche non pochi esponenti del composito, movimento democratico europeo: quelli, per intenderci, su cui già puntava Mazzini quando legava il Risorgimento italiano a un moto più vasto, mirante a dar vita addirittura a una federazione europea. Ma oltre a essere un ”mazzinologo” (tant’è vero che Della Peruta presiede il neonato Comitato per il bicentenario della nascita di Mazzini, in programma l’anno venturo), il Cattaneo ”politico” è un altro dei protagonisti, su cui Della Peruta ci ha insegnato a riflettere, magari mandando a gambe all’aria l’immagine fuorviante che pretenderebbero imporci certi leghisti (e infatti, bastava ascoltarlo tre anni fa, quando nel salone di Palazzo Marino, di fronte al presidente Ciampi, ricordava che Cattaneo parlava dell’Italia come ”la nostra patria” e ancora nel 1860 esaltava il tricolore ”palladio perpetuo di fraternità militante e pensante”). Ma ad appassionare Della Peruta, e a farne una guida autorevole, è la storia vista ”dal basso”, con lo studio delle classi popolari, le indagini sul mondo contadino, le ricerche sul lavoro nelle fabbriche (per esempio, a Milano dal 1814 alla Grande Guerra). Tant’è vero che, prendendo a prestito una bella immagine di Riccardo Bacchelli, autore a lui caro, anche Franco Della Peruta merita di ripetere: ”Mi son fatto, se ardisco dirlo, scrittore e storico di quel popolo minuto”» (Arturo Colombo, ”Corriere della Sera” 19/5/2004).