Mario Lenzi, Macchina del Tempo, maggio 2004 (n.5), 15 maggio 2004
XINJIANG
Tra i monti del Tibet Settentrionale e del Pamir, del Tienshan e degli Altai, s’apre un’immensa regione di deserti e oasi, lo Xinjiang (Sinkiang) cinese, e lo sconosciuto deserto del Taklamakan. Attraverso Kashgar, Kuqa e Aksu scorreva un sentiero alternativo al principale, aperto nel 94 d.C. dal generale Pan Ch’ao. Era la Pei-lu, la Via del Nord: anche se priva delle attrattive commerciali della strada maestra, era spesso preferita perché permetteva di trovare cibo e foraggio. Da Kashgar proseguiva anche la pista principale – la Nan-lu o Via del Sud – anch’essa aperta da Pan Ch’ao nel 74 d.C.: correva a sud del deserto Taklamakan, sotto le pendici settentrionali del K’un-lun. Infinite le meraviglie della zona: dai paesaggi sconfinati lungo l’Autostrada del Deserto tra Korla, Minfeng e Hotian, alle rovine di Gaochang e Jiaohe, ai monti Flaming, alla tomba di Astana, alle grotte di Bazakilik nella Depressione di Turpan (a 150 metri sotto il livello del mare, il luogo più caldo della Cina). A Kashgar, oltre al pittoresco mercato, sono celebri la Moschea Idagah e la tomba di Apakoja. Imperdibili, presso Kuqa, le Grotte dei Mille Buddha di Kizil. Nella foto a destra bambini tagiki delle scuole elementari di Taxkorgan, nello Xinjiang, in Cina.