Mario Lenzi, Macchina del Tempo, maggio 2004 (n.5), 15 maggio 2004
SAMARCANDA
Taskent, capitale dell’Uzbekistan, ai tempi delle spezie e della seta, era il principale punto di transito per le carovane che percorrevano il prolungamento estivo della Via del Nord, ideato a scopo di sicurezza. Da qui si giungeva senza grossi problemi a Samarcanda, per poi proseguire verso Bukhara, Khiva, Merv e, costeggiando il Mar Caspio, arrivare ai fiumi Tigri ed Eufrate. Questo itinerario tra Uzbekistan e Turkmenistan (che spesso è proposto in senso inverso, per sfruttare l’aeroporto internazionale di Ashkabad, capitale del Turkmenistan), può senza dubbio esser definito il cuore della Via della Seta. Ognuna di queste città è un gioiello: e se Taskent è moderna, poiché quasi del tutto ricostruita dopo il terremoto del 1960, Samarcanda (nella foto in basso uno scorcio della città) è un mito per ogni viaggiatore: il colossale Registan, la gigantesca moschea di Bibi-Khanym, la Shahi-Zinda, una strada di tombe quasi tutte appartenenti alla famiglia e ai favoriti di Tamerlano... ovunque regna la leggenda. Bukhara non è da meno e Khiva – perla del deserto – è forse la più bella città dell’Asia centrale.