Mario Lenzi, Macchina del Tempo, maggio 2004 (n.5), 15 maggio 2004
DAMASCO E PALMIRA
Siamo giunti in Siria: un viaggio molto classico è il tratto che porta da Damasco alle solitarie rovine di Palmira, prima che l’interminabile Via della Seta arrivi a Gaza e s’affacci sul Mediterraneo. Splendida Damasco, con la grande moschea degli Omayyadi (nella foto a sinistra), il palazzo Azem e i movimentati mercati – i suk – tra cui anche quello delle spezie. La parte più interessante di Aleppo è invece la Cittadella Fortificata, costruita su diverse stratificazioni, la prima delle quali risale al III millennio a.C. Ma la perla del viaggio è senza dubbio Palmira: dovendo scegliere un solo luogo da visitare in tutta la Siria, è questa la meta da preferire. A differenza di quanto accade a Petra (in Giordania), l’altro spettacolare sito archeologico del Medio Oriente, a Palmira non vi sono folle di turisti con telecamere e macchine fotografiche. È una località tranquilla che sorge in mezzo al nulla: il fiume Oronte dista 150 km verso ovest, l’Eufrate 200 km verso est. Le rovine risalgono al II secolo d.C., ma la città era già fiorente sotto gli Assiri. Per un certo periodo fu un importante avamposto greco e nel 217 d.C. fu annessa all’Impero Romano, diventando così un centro ricchissimo.