Mario Lenzi, Macchina del Tempo, maggio 2004 (n.5), 15 maggio 2004
Spezie, seta e grandi avventure sono collegate da un filo lungo duemila anni. Attraverso un percorso ininterrotto dalla Cina all’Europa, queste merci transitarono per secoli a dorso di cammello, di dromedario, di yak, di cavallo, di mulo e di asino, di manzo, di elefante e, naturalmente, d’uomo
Spezie, seta e grandi avventure sono collegate da un filo lungo duemila anni. Attraverso un percorso ininterrotto dalla Cina all’Europa, queste merci transitarono per secoli a dorso di cammello, di dromedario, di yak, di cavallo, di mulo e di asino, di manzo, di elefante e, naturalmente, d’uomo. Spezie e seta come petrolio: da una parte un Occidente disposto a tutto pur di possederle; dall’altra l’Oriente che le produceva. Fu per colpa, o per merito, della cannella, del pepe, della canfora, dei chiodi di garofano e, naturalmente, della seta, che ardimentosi navigatori s’avventurarono attraverso gli oceani, pur di aggirare il monopolio dei mercanti levantini. Cristoforo Colombo, nel 1492, scoprì l’America cercando la via delle Indie. Vasco de Gama, circumnavigando l’Africa quattro anni dopo, ebbe più fortuna e trovò davvero la famosa via. Ma il primo a gettar luce sui misteri dell’Oriente fu Marco Polo: con il padre Niccolò e lo zio Matteo, il veneziano, che nel 1271 aveva soltanto 17 anni, si avventurò lungo quella pista di terra che da secoli solcava l’Asia e che, soltanto nel 1907, il barone Ferdinand von Richthofen – insigne geografo – battezzò ”Via della Seta”. Nel 1275 giungerà a Pechino. E di quel viaggio ci resta il racconto, nel ”Milione”. Già ai tempi dell’Impero Romano, le mercanzie pervenivano alle colonie orientali attraverso un fitto ordito di collegamenti. In Cina, con l’imperatore Wu (140-87 a.C.) della dinastia Han, s’apre la celebre strada che collegherà le due facce del mondo. Il percorso partiva dalla città cinese Louyang. Da lì si giungeva a Ch’ang-an (l’odierna Xian) e si proseguiva verso Oriente. Arrivata in prossimità della catena montuosa del Pamir, la strada si divideva in due percorsi paralleli. Alla fine, si ricongiungeva a Kashgar. A questo punto, la Via della Seta si ramificava in una ragnatela di strade. La tratta principale conduceva da Kashgar fino a Taskent. Da qui, lungo le favoleggiate città di Samarcanda, Bukhara e Khiva, conquistava le sponde del Mar Caspio per poi sfociare a Damasco, Palmira, Gaza, Tiro e Antiochia. La nostra proposta è ripercorrere questa strada infinita (da un capo all’altro era lunga circa 8.000 km) frantumandola in cinque tappe.