Ennio Caretto, "Corriere della Sera" 25/4/2004 pagina 31., 25 aprile 2004
Johanna Fantova, l’ultima compagna di Albert Einstein, a cui lo scienziato spedì lettere e poesie che poi lei raccolse in un diario (trascrisse anche parola per parolale telefonate)
Johanna Fantova, l’ultima compagna di Albert Einstein, a cui lo scienziato spedì lettere e poesie che poi lei raccolse in un diario (trascrisse anche parola per parolale telefonate). Il Nobel si definisce con lei «un rivoluzionario, un Vesuvio ancora in fiamme»; denuncia il maccartismo e la caccia alle streghe comuniste; difende Robert Oppenheimer e definisce «un grosso nazista» il fisico nucleare tedesco Werner Heisenberg, che lavorò con Hitler. Johanna, d’origine ceca, ha 22 anni meno di lui, ma gli rimane a fianco fino alla morte: gli taglia i capelli, lo porta in barca, lo costringe a obbedire ai medici, passano insieme le estati a Long Island. Nel marzo del 1954 festeggiano insieme il settantacinquesimo compleanno di lui: Tra i regali c’è un pappagallo mandato da un istituto medico: Einstein gli si affeziona, lo battezza Bibo, tenta d’insegnarli a raccontare barzellette, lo cura quando si ammala.