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 2004  maggio 12 Mercoledì calendario

ROSSI

ROSSI Generoso Napoli3 gennaio 1979. Calciatore. Portiere, nel 2003/2004 al Siena. Protagonista dello scandalo scommesse 2004 • «Voleva diventare il portiere del Napoli [...] Adocchiato da Beppe Materazzi, a Noicattaro, in una partita del torneo Berretti, a 16 anni, comincia la sua avventura nel vivaio del Bari, dove conosce Ventola. Dagli allievi alla Primavera di Sciannimanico, poi, nell’estate ’98, va in prestito in C1. E Gegè scopre il gusto delle prime vittorie, conquistando due promozioni consecutive in B, con Savoia e Crotone. Rimasto subito orfano di papà Giuseppe, il ragazzo si gode le coccole di mamma Natalia e di sei sorelle. Istrione, capace, a 20 anni, di trascinare i compagni con la sua allegria, Rossi dà colore ai suoi successi, facendosi tingere i capelli di viola e blù per la festa- promozione del Savoia e di giallo per il salto in B con il Crotone. [...] Tornato a Bari, Fascetti lo fa esordire in A, preferendolo a Mancini e Gillet. Il feeling dura 6 gare, poi Rossi va in prestito al Venezia, gennaio 2001. In Laguna, promozione in A e buon torneo nella massima divisione (nonostante la retrocessione): nel luglio 2002 Rossi rifiuta di fare il pacco postale col ”timbro” di Zamparini, che lo porta a Palermo ma non lo ritiene all’altezza. Altro prestito, al Lecce in B, altra promozione, raggiunta nell’ultima gara contro il ”suo” Palermo. Gegè rientra alla casa- madre Palermo, che lo sistema a Siena. A Lecce come in Toscana, avverte quanto cominci a pesare sulla sua vita la voglia matta di fare il tiratardi nei pub. ”Mi piace divertirmi come i miei coetanei – ha sempre ammesso – . Ma sul campo sono un professionista: ho solo il vizietto di vincere...”. Inseguendo la sua prima salvezza in A, con il Siena, arriva a un duro ”scontro” col preparatore dei portieri Di Vincenzo, dopo l’esclusione all’Olimpico [...]. ”Me ne vado, meglio lasciare il Siena” [...] Gegè è autorizzato dal club a non allenarsi con la prima squadra. E torna a Qualiano, in quel piccolo, amato mondo che finisce per disilluderlo» (Giuseppe Calvi, ”La Gazzetta dello Sport” 12/5/2004).