Varie, 12 maggio 2004
DOKIC
DOKIC Jelena Belgrado (Serbia) 12 aprile 1983. Tennista • «Diciottenne, vinceva addirittura Roma. E alla fine del 2001 entrava tra le Prime Dieci, al n.8. Poi la vita si metteva di traverso. Aveva avuto, la Dokic, la sfortuna di nascere da un padre padrone, un violento pasticcione. Dapprima decideva di emigrare in Australia, e fin qui, una scelta condivisibile, un paese di grande futuro, interrazziale, e per di più tennis oriented. Ma, appena stanziatisi i Dokic, cominciavano gli attriti, e poi gli alterchi, e infine gli strappi. Papà Dokic sembrava considerare la piccola una trascurabile appendice del suo enorme ego, non riusciva minimamente a rendersi conto che non si può trattare la propria datrice di lavoro come una minorenne sottomessa e adorante. Le liti pubbliche di questo omaccio eternamente accompagnato da enormi e pestiferi sigari non cessavano di trasferirsi dai tabloid al privato. Indignato con l’Australia intera, sarebbe ritornato a casa, forse un po’ sorpreso di non ritrovare la Jugoslavia che aveva abbandonata e vilipesa. Alfine consapevole della sua maggiore età, Jelena avrebbe trovato il coraggio per dire basta. [...] circola ormai accompagnata da una guardia del corpo ancor più nerboruta del padre padrone. Tutto ciò non può non riflettersi nel suo tennis. Jelena gioca come un automa, un colpo stupendo seguito da un errore incomprensibile» (Gianni Clerici, ”la Repubblica” 12/5/2004).