L’Indipendente 9/05/2004, 9 maggio 2004
Il notissimo quadro di Picasso sul bombardamento della cittadina basca pare non sia un’opera originale, ma il riciclo di una in preparazione, e per la precisione del ”Lamento en muerte del torero Joselito”
Il notissimo quadro di Picasso sul bombardamento della cittadina basca pare non sia un’opera originale, ma il riciclo di una in preparazione, e per la precisione del ”Lamento en muerte del torero Joselito”. Il pittore spagnolo, appassionato di corride, colpito dalla morte di un campione della plaza de toros, aveva cominciato a dipingerne la fine nell’arena. In quei giorni però il governo social-comunista spagnolo gli offrì 300.000 pesetas (pare provenienti dall’Unione Sovietica attraverso il Comintern) per un’opera da esporre a Parigi che avesse come soggetto la distruzione di Guernica. Il tempo a disposizione di Picasso era poco e dunque pensò bene di modificare una tela già iniziata per adattarla alla lucrosa commissione, dandole il nuovo nome di Guernica. L’unico quadro della grandezza necessaria che aveva a disposizione era proprio quello sulla morte del torero Joselito, a cui non mancava molto per essere completato. Per questo, ancora oggi, chi guarda Guernica non può fare a meno di notare al centro del quadro i tori e il cavallo del picadòr che, ferito, nitrisce verso il cielo.