L’Indipendente 9/05/2004, 9 maggio 2004
Le prime notizie Il primo vero reportage sul Guernica è quello del quotidiano di Bilbao ”La Tarde”
Le prime notizie Il primo vero reportage sul Guernica è quello del quotidiano di Bilbao ”La Tarde”. Un anonimo giornalista, sul posto la mattina del 27, racconta nell’edizione pomeridiana di 18-20 aerei tedeschi che bombardano la città, di un numero imprecisato di vittime, tante ma comunque meno di quelle che verrebbe da immaginare guardando la città in macerie. Sul giornale la macchia di inchiostro grigiastro della censura copre il commento ai soccorsi. Sono lenti e male organizzati e questo è meglio tenerlo nascosto. Insieme a lui, o poco dopo, arriva a Guernica un gruppetto di 5 giornalisti stranieri (Steer, Corman, Holme, Watson e Monks), che vede ciò che ha visto l’inviato de ”La Tarde”, ma scrive articoli molto diversi. Il 28 aprile il mondo si sarebbe sentito raccontare un’altra storia. Quella diventata vera. Ora si deve ricordare che in Spagna ci sono le migliori firme del giornalismo mondiale: Dos Passos, Bernanos, Orwell, Hemingway. E pure i corrispondenti arrivati a Guernica sono molto seguiti: Steer ad esempio pubblica i suoi lavori su ”New York Times” e ”Times”. Beh, questi giornalisti sostengono la causa repubblicana, senz’altro giusta, e quindi spesso si sentono in diritto di scrivere ciò che è più utile alla loro causa, invece di ciò che accade. Non solo, ma nella guerra civile spagnola l’attività di propaganda e di orientamento dell’opinione pubblica occidentale è importantissima, perché i governi delle altre democrazie europee non si sono impegnati in prima persona. I repubblicani (e chi li sostiene all’estero) dunque sperano che intervengano nel conflitto spinti dall’indignazione dei loro elettori. E comunque i giornalisti italiani e tedeschi, che scrivono della stessa guerra ma dalla parte di Franco, sono ancora più faziosi. Quindi, per quanto le sparino grosse i giornalisti anglosassoni, nessuno ha un prestigio tale da poterli smentire.