Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2004  maggio 09 Domenica calendario

Wanna Marchi, nata a Castelguelfo d’Imola nel 1942 da genitori contadini e poverissimi: «Non avevamo né luce né acqua, il cesso era fuori e siccome i libri delle medie costavano 3

Wanna Marchi, nata a Castelguelfo d’Imola nel 1942 da genitori contadini e poverissimi: «Non avevamo né luce né acqua, il cesso era fuori e siccome i libri delle medie costavano 3.500 lire dovetti fermarmi alla quinta elementare». La sua prima vendita a otto anni: «Due orecchini allucinanti, per 1.000 lire, a una mia compagna d’elementari ricca. La maestra disse che avevo un’intelligenza superiore». Poi andò a Milano, a fare la shampista per Vergottini, il parrucchiere delle dive. Altri lavori: l’estetista e la figurinista. Aprì infine una profumeria: «Affittando un tailleur di Armani cercai di ottenere un’esclusiva Lancôme. Mi portai i profumi in negozio, ma la notte stessa mi derubarono». Il marito di allora, oltre a tradirla, la picchiava: «Sicché quando riuscii a infilarmi in una radio per vendere un campioncino d’alghe , mi misi a raccontare la mia vita. Duemilaundici chiamate in un colpo. La gente voleva che gli mandassi qualunque cosa, non importa cosa. Un prete ordinò schiuma da barba per 300 mila lire». A chi le chiede se abbia qualche rimorso risponde: «Forse l’aver rubato delle merendine a scuola».