Giorgia Garberoglio, ཿLa Stampa 9/5/2004, pagina 25., 9 maggio 2004
La volta che Enzo Bianchi, priore del Monastero di Bose, nell’autunno 1963 incontrò su una terrazza di Assisi Pier Paolo Pasolini, intento a preparare il suo ”Vangelo secondo Matteo”: "Mi chiese se, nel film, poteva far sorridere il Cristo
La volta che Enzo Bianchi, priore del Monastero di Bose, nell’autunno 1963 incontrò su una terrazza di Assisi Pier Paolo Pasolini, intento a preparare il suo ”Vangelo secondo Matteo”: "Mi chiese se, nel film, poteva far sorridere il Cristo. Leggendo il Vangelo quel sorriso che lui voleva rappresentare non risultava. Eppure Pasolini lo vide e lo interpretò nell’episodio di Gesù nel Tempio, dove i bambini fanno rumore e per il chiasso dei piccoli si lamentano i suoi nemici. Cristo risponde sorridendo: non fossero loro a gridare, griderebbero le pietre".