Piers Brendon, ཿGli anni trenta, Carocci, 2002., 10 maggio 2004
Gli oppositori paragonavano Azaña a un rospo: piccolo, quasi calvo, pallido e obeso (aveva infatti una grande passione per i dolci), labbra carnose e guance cadenti, secondo il diplomatico Salvador de Madariaga aveva insomma "la faccia di un uomo con pochi amici"
Gli oppositori paragonavano Azaña a un rospo: piccolo, quasi calvo, pallido e obeso (aveva infatti una grande passione per i dolci), labbra carnose e guance cadenti, secondo il diplomatico Salvador de Madariaga aveva insomma "la faccia di un uomo con pochi amici". Vestiva con completi grigi e blu di lana inglese, con la sigaretta perennemente fra le labbra che lasciava cadere la cenere sugli abiti. Si raccontava che si trasformasse quando teneva discorsi. "Allora il suo volto si accendeva in modo sorprendente. I suoi occhi erano vivaci, espressivi, mutevoli. Il tutto dominato da un contegno improntato alla serenità" (l’ambasciatore americano a Madrid Claude Bowers).