Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2004  maggio 10 Lunedì calendario

Negli anni Trenta la Spagna contava circa 24 milioni di abitanti. Di questi, oltre la metà viveva in condizioni di estrema indigenza, mentre la metà delle terre coltivabili del paese erano nelle mani di 10mila famiglie

Negli anni Trenta la Spagna contava circa 24 milioni di abitanti. Di questi, oltre la metà viveva in condizioni di estrema indigenza, mentre la metà delle terre coltivabili del paese erano nelle mani di 10mila famiglie. In Galizia i salari erano talmente bassi che i manufatti confezionati a mano facevano concorrenza ai prodotti industriali (per esempio, le stringhe da scarpe). La situazione era particolarmente grave nel sud della Spagna, dove i braccianti erano chiamati ”carne da macello” e guadagnavano 2 pesetas al giorno (circa 24 centesimi di dollaro). Non era improbabile che vivessero meglio gli animali delle fattorie che i contadini: a Castilblanco due uomini, disperati per la fame, furono arrestati perché sorpresi a nutrirsi delle ghiande destinate ai maiali.