Piers Brendon, ཿGli anni trenta, Carocci, 2002., 10 maggio 2004
Negli anni Trenta la Spagna contava circa 24 milioni di abitanti. Di questi, oltre la metà viveva in condizioni di estrema indigenza, mentre la metà delle terre coltivabili del paese erano nelle mani di 10mila famiglie
Negli anni Trenta la Spagna contava circa 24 milioni di abitanti. Di questi, oltre la metà viveva in condizioni di estrema indigenza, mentre la metà delle terre coltivabili del paese erano nelle mani di 10mila famiglie. In Galizia i salari erano talmente bassi che i manufatti confezionati a mano facevano concorrenza ai prodotti industriali (per esempio, le stringhe da scarpe). La situazione era particolarmente grave nel sud della Spagna, dove i braccianti erano chiamati ”carne da macello” e guadagnavano 2 pesetas al giorno (circa 24 centesimi di dollaro). Non era improbabile che vivessero meglio gli animali delle fattorie che i contadini: a Castilblanco due uomini, disperati per la fame, furono arrestati perché sorpresi a nutrirsi delle ghiande destinate ai maiali.